Zelensky respinge le critiche di Trump: "Vive in una bolla di disinformazione russa"

Il presidente ucraino ribatte alle dichiarazioni del presidente americano e difende la resilienza del suo Paese. "La Russia resta l'unica responsabile della guerra".

Zelensky respinge le critiche di Trump: "Vive in una bolla di disinformazione russa"
Immagine creata con l'intelligenza artificiale. Fonte: Grok

La tensione diplomatica tra Kyiv e Washington continua ad intensificarsi dopo le dichiarazioni di ieri sera del presidente americano Donald Trump sulla guerra in Ucraina.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha risposto oggi alle critiche, accusando Trump di essere vittima della disinformazione russa e sottolineando la solidità del sostegno popolare al suo governo.

"Il presidente Trump, pur con tutto il rispetto dovuto al leader di una nazione che stimiamo profondamente, vive in una bolla di disinformazione".

Così ha affermato Zelensky, evidenziando come il 58% degli ucraini continui a sostenere la sua leadership.

"Se qualcuno pensa di potermi sostituire in questo momento, non funzionerà".

Il presidente ucraino ha quindi identificato una rete di disinformazione che circonda Trump, collegata a rappresentanti dei governi ungherese e slovacco, definendo la situazione "preoccupante" poiché finalizzata a "indebolire l'Ucraina".

Rispondendo alle osservazioni di Trump sui sondaggi, Zelensky ha sottolineato come solo l'1% della popolazione ucraina sostenga l'idea di fare tutte le concessioni alla Russia.

"Questo risponde a ogni domanda", ha affermato, ribadendo che Mosca rimane "la parte colpevole" e che non è possibile "ripulire come denaro sporco" o "nascondere" le sue responsabilità nel conflitto.

Il presidente ucraino ha inoltre evidenziato l'impossibilità di risolvere il conflitto solo attraverso accordi diplomatici:

"Nessuno in Ucraina si fida di Putin. Abbiamo bisogno di chiare garanzie di sicurezza".

Zelensky ha poi lanciato una sfida diretta invitando Kellogg, inviato americano, a visitare Kyiv e altre città ucraine, dove "il 20-30% della capitale è scomparso, distrutto".

Ha proposto a lui di parlare direttamente con i cittadini ucraini per valutare il loro punto di vista sulle dichiarazioni di Trump e sulla fiducia nella leadership attuale, estendendo l'invito fino alle zone del fronte.

Respingendo le narrative sulla presunta debolezza ucraina, Zelensky ha sottolineato i progressi compiuti dal suo Paese: "Siamo molto più forti rispetto all'inizio dell'invasione", ha dichiarato, evidenziando come l'Ucraina sia diventata più resiliente e autonoma, producendo "il 30% di tutto ciò di cui abbiamo bisogno".

Questa crescente autosufficienza, secondo il presidente ucraino, garantisce al suo Paese la capacità di dialogare "con dignità e da pari a pari" con partner e alleati.

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