X sospende account di oppositori in Turchia durante le proteste contro l'arresto di İmamoğlu
La piattaforma di Elon Musk blocca numerosi profili di attivisti universitari turchi mentre il governo di Erdogan intensifica la repressione del dissenso.

La piattaforma social X di Elon Musk ha sospeso numerosi account appartenenti a figure dell'opposizione in Turchia, nel contesto delle diffuse proteste civili che stanno scuotendo il Paese.
I blocchi colpiscono principalmente attivisti universitari che condividevano informazioni sulle manifestazioni, scoppiate dopo l'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, principale rivale politico del presidente Tayyip Erdoğan.
La sospensione degli account avviene in netto contrasto con la visione che Musk aveva dichiarato al momento dell'acquisizione della piattaforma, quando si era autoproclamato difensore della libertà di espressione e aveva affermato di voler ripristinare la libertà di parola su X.
Secondo quanto riportato a POLITICO da Yusuf Can, coordinatore e analista del Middle East Program presso il Wilson Center, la maggior parte degli account sospesi appartiene ad "attivisti universitari che condividevano informazioni sulle proteste e luoghi di ritrovo per gli studenti".
Can ha specificato che molti di questi profili sono gestiti da "attivisti di base" con un seguito relativamente limitato, nell'ordine di poche decine di migliaia.
Le proteste dell'opposizione si sono diffuse nonostante il governo abbia vietato le riunioni pubbliche per quattro giorni.
L'epicentro delle manifestazioni si è concentrato principalmente nelle università, con gli studenti in prima linea nel dissenso contro l'arresto di İmamoğlu, avvenuto poche ore prima che fosse nominato candidato presidente per il principale partito di opposizione, il Partito Repubblicano del Popolo (CHP).
Alcuni account risultano sospesi solo in Turchia e non nel resto del mondo, suggerendo un'azione mirata al territorio nazionale.
L'attivista Ömer Faruk Aslan ha creato un secondo profilo per aggirare la censura, dichiarando: "Ieri il mio account è stato bloccato da un'ordinanza del tribunale perché i tweet hanno superato 6 milioni di visualizzazioni".
Il Ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya ha annunciato su X che le autorità hanno identificato 326 account sui social media che "incitano all'odio", 72 dei quali gestiti dall'estero.
Bazı sosyal medya hesapları üzerinden;
— Ali Yerlikaya (@AliYerlikaya) March 21, 2025
-“Halkı Kin ve Düşmanlığa Tahrik” ve
-“Suç İşlemeye Tahrik” suçları kapsamında 72’si yurt dışında olmak üzere toplam 326 şüpheli hesap yöneticisi tespit edilmiştir.
Siber Suçlarla Mücadele Daire Başkanlığımız ve Güvenlik Daire…
Dal punto di vista legale, le sospensioni degli account sono probabilmente conformi alla legislazione turca, che consente tali azioni su richiesta del governo. Una legge sui social media del 2022 conferisce infatti all'esecutivo ampi e vaghi poteri per sopprimere contenuti considerati problematici.
Le tensioni intanto continuano a crescere: nella sola giornata di sabato, 343 persone sono state arrestate durante la terza notte consecutiva di proteste contro la detenzione di İmamoğlu. Secondo i media locali, gli arresti sono avvenuti in diverse città tra cui Istanbul, Ankara, Izmir, Adana, Antalya e Konya.
Non è la prima volta che X limita l'accesso ai contenuti nel Paese. Nel 2023, durante la campagna per la rielezione di Erdoğan, la piattaforma aveva già ristretto alcuni contenuti "per garantire che Twitter rimanga disponibile per la popolazione turca", secondo quanto dichiarato dal suo account per gli affari governativi globali.
In response to legal process and to ensure Twitter remains available to the people of Turkey, we have taken action to restrict access to some content in Turkey today.
— Global Government Affairs (@GlobalAffairs) May 13, 2023
In quell'occasione, lo stesso Musk aveva affermato che "la scelta è tra avere Twitter completamente limitato o limitare l'accesso ad alcuni tweet".
We could post what the government in Turkey sent us. Will do.
— Elon Musk (@elonmusk) May 13, 2023
I dati dei rapporti sulla trasparenza di X mostrano che nella seconda metà del 2024 la piattaforma ha accolto circa l'86% delle richieste governative turche di rimozione di contenuti, in aumento rispetto al 68% della prima metà dell'anno.
Sebbene questa percentuale sia inferiore a quella dell'Unione Europea (90% nella seconda metà del 2024), le autorità turche presentano circa sei volte più richieste di rimozione pro capite.
Parallelamente alle sospensioni su X, l'accesso a piattaforme come TikTok, Instagram e YouTube risulta ora limitato in Turchia, secondo quanto riportato dall'organizzazione di monitoraggio di internet Netblocks.
⚠ Update: it has now been 40 hours since #Turkey imposed widespread social media and messaging restrictions amidst the detention of political opposition figures including Istanbul mayor Imamoglu; the incident continues to severely limit the public's ability to access information pic.twitter.com/E3k9lszSr3
— NetBlocks (@netblocks) March 20, 2025