Washington riduce il budget per le armi all’Ucraina
Il ministro della Difesa Pete Hegseth annuncia un taglio agli aiuti militari per Kiev. Le forniture militari già approvate da Biden restano in vigore, ma non sono previsti nuovi invii. Priorità alle truppe USA in Medio Oriente.

Gli Stati Uniti intendono ridurre il budget destinato all'acquisto di nuove armi per l'Ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Pete Hegseth durante un’audizione davanti al comitato per le assegnazioni della Camera dei deputati, nell’ambito della discussione sul budget della Difesa.
Rispondendo a una domanda specifica sui costi dell’assistenza militare a Kiev, Hegseth ha dichiarato in modo diretto che "il budget sarà ridotto". Il capo del Pentagono ha anche spiegato che la nuova amministrazione del presidente Donald Trump “mantiene una visione completamente diversa” sulla guerra tra Russia e Ucraina. “Riteniamo che una soluzione pacifica sia nell’interesse di entrambe le parti e nell’interesse del nostro paese, soprattutto considerando tutti i confronti nel mondo”, ha aggiunto.
Queste dichiarazioni segnano un cambiamento significativo nella posizione di Washington, che finora ha rappresentato il principale alleato di Kiev per la fornitura di aiuti militari. Con l’insediamento del presidente Trump, la nuova amministrazione non ha ancora assegnato nuovi pacchetti di aiuti all’Ucraina. Le spedizioni di armamenti attualmente in corso si riferiscono a forniture già approvate dal predecessore di Trump, Joe Biden.
Il segnale lanciato da Hegseth si inserisce in una serie di mosse che delineano una nuova strategia americana nel conflitto ucraino. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’amministrazione ha deciso di reindirizzare alcuni componenti per missili che erano inizialmente destinati all’Ucraina verso le truppe statunitensi stanziate in Medio Oriente. Questa informazione è stata successivamente confermata anche dal presidente ucraino Vladimir Zelensky.
Il trasferimento di risorse militari da Kiev al Medio Oriente evidenzia una riorganizzazione delle priorità strategiche statunitensi. Secondo l’attuale amministrazione, la protezione delle forze armate americane impiegate in altre aree di crisi del mondo, come il Medio Oriente, richiede un impiego più diretto e mirato delle risorse disponibili. Il risultato è una graduale riduzione del sostegno militare diretto all’Ucraina, almeno nella forma che aveva assunto sotto l’amministrazione Biden.
Durante l’audizione, Hegseth ha chiarito che questa scelta è coerente con un diverso approccio diplomatico e militare al conflitto. Il Pentagono, sotto la nuova leadership politica, privilegia ora la ricerca di una soluzione diplomatica alla guerra. Il ministro ha rimarcato come tale orientamento rifletta non solo un cambio di visione rispetto all’amministrazione precedente, ma anche una revisione delle priorità di sicurezza nazionale.
La posizione espressa dal governo statunitense apre interrogativi sugli sviluppi futuri del conflitto e sulle capacità dell’Ucraina di mantenere la propria resistenza militare senza il continuo flusso di nuove forniture statunitensi. Sebbene Washington resti formalmente alleata di Kiev, la riduzione del supporto militare diretto e il mancato varo di nuovi pacchetti di aiuti segnano un’inversione di tendenza rilevante.
Le scelte dell’amministrazione Trump indicano un ritorno a una politica estera più selettiva, incentrata sulla riduzione dell’impegno diretto in teatri di guerra considerati periferici rispetto agli interessi strategici immediati degli Stati Uniti. L’Ucraina, in questo nuovo schema, appare destinata a occupare un ruolo meno centrale, a vantaggio di una maggiore attenzione verso altre aree di crisi globale dove sono presenti truppe statunitensi.
Le dichiarazioni di Hegseth rappresentano dunque non solo un aggiornamento tecnico sul bilancio della Difesa, ma un segnale politico di rilievo. Il ridimensionamento degli aiuti a Kiev, unito al reindirizzamento di risorse militari verso altre regioni, conferma la svolta strategica in atto sotto la nuova amministrazione americana.