Washington rafforza le alleanze nel Pacifico per contenere l’ascesa militare della Cina

Durante un giro nel Pacifico, il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha ribadito la volontà di Washington di intensificare la cooperazione militare con alleati come le Filippine e il Giappone..​

Washington rafforza le alleanze nel Pacifico per contenere l’ascesa militare della Cina
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha concluso il 30 marzo un viaggio nel Pacifico che lo ha visto visitare Hawaii, Guam, Filippine e Giappone. Obiettivo principale della visita: rafforzare la cooperazione militare con gli alleati asiatici in funzione di contenimento nei confronti della Cina. In un contesto di crescente tensione nella regione, in particolare attorno a Taiwan, Hegseth ha voluto riaffermare la volontà di Washington di mantenere una forte presenza militare.re

Durante la tappa a Manila, il 28 marzo, Hegseth ha rinnovato il sostegno degli Stati Uniti alle Filippine, alle prese con le pressioni esercitate dalla Cina sugli arcipelaghi contesi nel Mar Cinese Meridionale. «Stiamo raddoppiando gli sforzi, e la nostra alleanza è più forte che mai», ha dichiarato in conferenza stampa accanto al ministro della Difesa filippino Gilberto Teodoro Jr. L’amministrazione Trump conferma dunque gli impegni assunti sotto la presidenza Biden, tra cui l’assistenza militare di 500 milioni di dollari annunciata nel luglio 2024 per la modernizzazione delle forze armate filippine. Si tratta di rafforzare la capacità di Manila di reagire alle continue incursioni da parte di unità paramilitari e della guardia costiera cinese nella propria zona economica esclusiva, in particolare al largo di Palawan.

Un messaggio analogo è stato trasmesso a Tokyo. «La nostra missione, oggi, con i nostri alleati, è ristabilire la dissuasione. La pace tramite la forza, con l’America in prima linea, è tornata», ha affermato Hegseth in conferenza stampa insieme al ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani. La dissuasione, ha proseguito, sarà operativa anche nello stretto di Taiwan.

Negli ultimi mesi, la Cina ha intensificato la pressione militare su Taiwan, effettuando incursioni aeree quasi quotidiane e mantenendo aperta l’opzione dell’uso della forza per la riunificazione. Questo scenario preoccupa particolarmente sia Tokyo sia Manila. In quest’ottica, è stata confermata la pianificazione di esercitazioni congiunte delle forze speciali nelle isole Batanes, le più settentrionali delle Filippine, in prossimità dello stretto di Luzon che separa il paese da Taiwan.

A Tokyo, il segretario alla Difesa ha inoltre inaugurato la prima fase del nuovo quartier generale americano in Giappone, destinato a sostituire progressivamente il comando indo-pacifico di base alle Hawaii. Questo nuovo centro fungerà da interlocutore del comando interforze recentemente istituito dal Giappone, con l’obiettivo di migliorare l’interoperabilità tra le forze armate dei due paesi.

Nonostante l’impronta militare assertiva, Hegseth ha evitato accuratamente di toccare il tema dei costi condivisi. Il presidente Trump ha più volte affermato che gli alleati devono contribuire maggiormente alla propria difesa, ma queste dichiarazioni non sono state ripetute durante l’incontro con il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba a Washington, nel febbraio scorso. A inizio marzo, tuttavia, Trump aveva criticato pubblicamente l’accordo di difesa con il Giappone, definendolo sbilanciato.

Hegseth ha riconosciuto che «tutti devono fare di più» in termini di bilancio, ma non ha fornito cifre concrete durante i colloqui con Nakatani. Ha preferito dichiarare: «Siamo certi che il Giappone saprà valutare adeguatamente le proprie necessità».

Nel 2022, il governo giapponese ha deciso di aumentare le spese militari dall’1% al 2% del prodotto interno lordo entro il 2027, segnando una netta rottura con la tradizionale politica pacifista del dopoguerra. Lo stesso anno, Tokyo ha anche incrementato il proprio contributo finanziario alla presenza americana nel paese, coprendo attualmente circa il 75% dei costi.

Parallelamente, Giappone e Stati Uniti hanno rafforzato la cooperazione nel campo della difesa tecnologica. È prevista la coproduzione dei missili aria-aria a media gittata Amraam, e il Giappone ha espresso l’intenzione di partecipare alla produzione del missile SM-6, destinato a intercettare armi ipersoniche.

La linea espressa da Hegseth riflette l’orientamento prevalente all’interno del Dipartimento della Difesa e del Dipartimento di Stato, entrambi contrari a un ridimensionamento della presenza americana in Asia. Il segretario di Stato Marco Rubio, noto per la sua fermezza nei confronti di Pechino, sostiene apertamente il mantenimento dell’impegno statunitense nella regione, una posizione condivisa da una parte significativa del Congresso.

A confermare l’attenzione strategica rivolta all’Asia, Elbridge Colby, indicato da Trump come futuro sottosegretario alla Difesa per la politica, ha affermato davanti al Senato il 4 marzo che la Cina rappresenta «il più grande e potente rivale che [gli Stati Uniti] abbiano affrontato negli ultimi 150 anni».

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