Washington raddoppia la taglia su Maduro a 50 milioni di dollari

L’amministrazione Trump accusa il presidente venezuelano di narcotraffico e corruzione, collegandolo a cartelli come il Tren de Aragua e il cartello di Sinaloa. Caracas denuncia una “grossolana operazione di propaganda politica”.

Washington raddoppia la taglia su Maduro a 50 milioni di dollari
Eneas De Troya

L’8 agosto 2025 l’amministrazione statunitense guidata dal presidente Donald Trump ha annunciato il raddoppio della taglia per informazioni utili alla cattura di Nicolás Maduro, portandola da 25 a 50 milioni di dollari. La misura, presentata come parte della strategia contro il narcotraffico internazionale, è stata accompagnata da accuse di corruzione e legami diretti del presidente venezuelano con organizzazioni criminali transnazionali.

Secondo Washington, Maduro sarebbe coinvolto in attività di traffico di droga in collaborazione con cartelli noti in America Latina, tra cui il Tren de Aragua, gruppo criminale nato in Venezuela con ramificazioni in più paesi, e il cartello di Sinaloa, una delle principali organizzazioni messicane del narcotraffico. Le autorità statunitensi sostengono che il governo venezuelano abbia facilitato il passaggio di ingenti quantità di cocaina verso il Nord America in cambio di sostegno economico e politico da parte di queste reti criminali.

La risposta di Caracas è stata immediata e duramente critica. Le autorità venezuelane hanno definito l’iniziativa “una grossolana operazione di propaganda politica” e hanno accusato Washington di usare la giustizia come strumento di pressione internazionale. Il governo di Maduro ha respinto le accuse, definendole infondate e motivate da obiettivi politici, e ha ribadito che il Venezuela è vittima, e non promotore, del traffico di droga.

Il provvedimento rappresenta un’escalation rispetto a precedenti iniziative intraprese durante la prima presidenza Trump, quando già era stata offerta una ricompensa multimilionaria per la cattura di Maduro. All’epoca, come oggi, la mossa si inseriva in una più ampia strategia di isolamento diplomatico del Venezuela, volta a ridurre i rapporti internazionali di Caracas e a rafforzare le sanzioni economiche.

L’azione odierna è inoltre legata al contesto politico interno statunitense, segnato da politiche migratorie sempre più restrittive. L’amministrazione Trump ha più volte collegato la crisi venezuelana ai flussi migratori verso gli Stati Uniti, sostenendo che il rafforzamento della pressione sul governo di Maduro serva anche a limitare l’arrivo di rifugiati e richiedenti asilo. In questa prospettiva, la lotta al narcotraffico è presentata come parte integrante della difesa dei confini e della sicurezza nazionale.

L’annuncio del raddoppio della taglia, con la cifra record di 50 milioni di dollari, pone il caso Maduro tra le principali priorità di politica estera di Washington. Pur in assenza di segnali di apertura da parte di Caracas, il governo statunitense sembra intenzionato a proseguire con misure punitive e incentivi economici per ottenere collaborazione internazionale contro il leader venezuelano.

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