Vance minaccia Putin: "Sanzioni e invio delle truppe USA se non garantirà la sovranità dell'Ucraina"

Il vicepresidente americano delinea la strategia USA nei negoziati per porre fine al conflitto, mentre si prepara a un confronto con i leader europei sulla questione migratoria.

Vance minaccia Putin: "Sanzioni e invio delle truppe USA se non garantirà la sovranità dell'Ucraina"
Immagine creata con l'intelligenza artificiale. Fonte: Grok

Gli Stati Uniti sono pronti a utilizzare ogni strumento a loro disposizione, dalle sanzioni all'invio di soldati in Ucraina, se la Russia non accetterà di garantire l'indipendenza dell'Ucraina nel corso dei negoziati di pace.

È quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente JD Vance al Wall Street Journal, poche ore dopo l'annuncio del presidente Trump sull'avvio dei negoziati con Vladimir Putin per porre fine al conflitto.

"Esistono strumenti di pressione economica e naturalmente strumenti di pressione militare", ha affermato Vance, adottando un tono significativamente più duro rispetto al Segretario alla Difesa Pete Hegseth, che il giorno precedente aveva suggerito che gli Stati Uniti non avrebbero impiegato forze militari.

Il vicepresidente ha sottolineato che l'opzione dell'invio di truppe americane in Ucraina rimane "sul tavolo" qualora Mosca non negoziasse in buona fede.

"Penso che da questi negoziati emergerà un accordo che lascerà molte persone sbalordite", ha dichiarato Vance, alla vigilia del suo incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Le sue parole rappresentano il più forte sostegno finora espresso dall'Amministrazione Trump al governo di Kyiv, che si trova a fronteggiare le richieste russe di disarmo e cambio di governo.

La posizione americana sui negoziati

Il presidente Donald Trump ha confermato che l'Ucraina sarà parte attiva nei colloqui con la Russia, accogliendo così una richiesta fondamentale di Zelensky.

Tuttavia, ha anche sostenuto separatamente la necessità di riammettere la Russia nel G7 e riconosciuto il valore dell'opposizione russa all'adesione dell'Ucraina alla NATO.

Sebbene sia ancora prematuro definire quanto territorio ucraino rimarrà sotto il controllo russo o quali garanzie di sicurezza verranno offerte a Kyiv dagli alleati occidentali, Vance ha enfatizzato che "esistono numerose formulazioni e configurazioni possibili, ma ci sta a cuore che l'Ucraina mantenga la propria indipendenza e resti uno Stato sovrano".

L'Amministrazione Trump punta, dunque, a convincere Putin che la via diplomatica offrirà alla Russia maggiori vantaggi rispetto al proseguimento del conflitto, che ha già causato centinaia di migliaia di vittime e la distruzione di vaste aree dell'Ucraina, con quasi il 20% del territorio sotto controllo russo.

Il confronto con l'Europa

Oltre alla questione ucraina, Vance si prepara a un confronto diretto con i leader europei alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

Il vicepresidente ha anticipato che criticherà apertamente l'approccio europeo su temi quali la libertà di espressione e la democrazia, in particolare riguardo al rapporto con i partiti populisti.

"Si tratta principalmente di censura e di migrazione, della paura che il presidente Trump ed io percepiamo nei leader europei, quasi terrorizzati dal proprio stesso popolo".

Il vicepresidente intende inoltre esortare i politici tedeschi a collaborare con tutte le forze politiche, incluso il partito di estrema destra Alternative für Deutschland.

Vance ha anche minimizzato le preoccupazioni sull'interferenza russa nelle democrazie occidentali, sostenendo che:

"Se una società democratica può essere destabilizzata da 200.000 dollari di pubblicità sui social media, bisognerebbe allora riflettere seriamente su quanto sia solida la propria comprensione della volontà popolare".

In questo contesto, il vicepresidente ha espresso sostegno a Elon Musk, il cui attivismo politico in Europa, incluso il supporto proprio ad Alternative für Deutschland, ha suscitato critiche diffuse tra i leader europei.

Secondo Vance, sebbene Musk non parli per conto di Trump, le sue posizioni sulla necessità di limitare i flussi migratori dal Medio Oriente e dall'Africa meritano di ottenere la giusta considerazione.

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