Vance alla UE: "Il vero pericolo è la censura, non Russia o Cina"

Il vicepresidente americano alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco critica apertamente le politiche europee su immigrazione e libertà d'espressione.

Vance alla UE: "Il vero pericolo è la censura, non Russia o Cina"

Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha utilizzato il palcoscenico della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco per lanciare un attacco senza precedenti alle politiche europee, sostenendo che il vecchio Continente sta tradendo i propri valori fondamentali.

Durante il suo discorso che ha sorpreso molti dei presenti per i toni aspri, il vicepresidente ha criticato apertamente quello che ha definito un tentativo di marginalizzare le voci populiste attraverso le leggi contro la disinformazione:

"Per molti di noi dall'altra parte dell'Atlantico, sembra sempre più che vecchi interessi consolidati si nascondano dietro parole di era sovietica come 'disinformazione', semplicemente perché non accettano l'idea che qualcuno con un punto di vista alternativo possa esprimere un'opinione diversa".

Quindi Vance ha affermato che la più grande minaccia per l'Europa non proviene da Russia o Cina, ma bensì dalle proprie politiche interne di limitazione della libertà d'espressione:

“Anche se l'Amministrazione Trump è molto preoccupata per la sicurezza europea... la minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell'Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno. Ciò che mi preoccupa è la minaccia dall'interno. L'arretramento dell'Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d'America”.

Il vicepresidente ha quindi affrontato la questione dei partiti anti-immigrazione, criticando il "firewall" tedesco contro l'Alternative für Deutschland (AfD).

"Non c'è spazio per i firewall", ha affermato Vance, aggiungendo che "se state scappando dai vostri elettori, non c'è nulla che l'America possa fare per voi".

Una posizione che ha immediatamente suscitato la reazione di Thomas Silberhorn, membro del parlamento tedesco per l'Unione Cristiano-Sociale (CDU), il quale ha ricordato i legami di alcuni membri dell'AfD con il nazionalsocialismo.

L'intervento di Vance è stato incentrato parecchio sulla questione dell'immigrazione, definita come "la questione più urgente e spinosa" per il Vecchio Continente.

Il vicepresidente ha citato il recente attacco terrorista con auto avvenuto a Monaco, perpetrato da un richiedente asilo afghano, che ha causato il ferimento di 30 persone, collegandolo alle politiche migratorie europee degli ultimi anni.

Il vicepresidente ha anche criticato la decisione della Romania di annullare il primo turno delle elezioni presidenziali per presunte interferenze russe, definendola una reazione eccessiva.

"Se la vostra democrazia rischia di essere distrutta con poche centinaia di migliaia di dollari di pubblicità digitale proveniente da un Paese straniero, allora non è molto forte fin dall'inizio".

In un altro passaggio significativo del suo intervento, Vance ha difeso anche Elon Musk, alleato del presidente Trump, dalle critiche ricevute per il suo coinvolgimento nella politica europea e la sua apparizione virtuale a un evento dell'AfD.

"Esprimere opinioni non è mai una interferenza elettorale, anche quando le persone esprimono opinioni al di fuori del proprio Paese e anche quando queste persone sono molto influenti".

Sorprendentemente marginale è stato invece il riferimento alla guerra in Ucraina, nonostante l'incontro avvenuto lo stesso giorno con il presidente Volodymyr Zelensky.

Vance si è limitato a dichiarare che "l'Amministrazione Trump è molto preoccupata per la sicurezza europea e crede che si possa giungere a un ragionevole accordo tra Russia e Ucraina", senza fornire ulteriori dettagli.

Il discorso si è concluso con un chiaro messaggio all'Europa sulla nuova direzione intrapresa dall'Amministrazione americana dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca:

"Sotto la guida di Donald Trump, potremmo non essere d'accordo con le vostre opinioni, ma combatteremo sempre per il vostro diritto di esprimerle pubblicamente".
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