Utah: nuova legge consente le bandiere naziste e confederate nelle scuole, ma vieta quella arcobaleno
La Commissione per l'Istruzione della Camera dello Stato americano ha approvato una controversa normativa che limita l'esposizione di simboli LGBTQ+ negli edifici pubblici.
La Camera dello Utah si appresta a votare una proposta di legge che, se approvata, vieterebbe l'esposizione della bandiera del Pride in tutte le scuole pubbliche e negli edifici governativi, permettendo, allo stesso tempo, l'utilizzo di bandiere naziste e confederate per scopi didattici.
La normativa, già approvata dalla Commissione per l'Istruzione con il solo voto contrario dei due rappresentanti democratici, sta generando accese polemiche nella comunità locale.
Una distinzione a dir poco controversa
Il deputato repubblicano Trevor Lee, promotore del disegno di legge, ha giustificato questa distinzione sostenendo che le bandiere storiche, incluse quelle del Terzo Reich e degli Stati Confederati, potrebbero essere necessarie per l'insegnamento della storia.
"Ci sono situazioni in cui, nelle aule scolastiche, il programma richiede l'utilizzo di bandiere come quelle della Seconda Guerra Mondiale o della Guerra Civile. Puoi avere una bandiera nazista. Puoi avere una bandiera confederata, e quindi è consentito esporre tali bandiere… come parte del curriculum, ed è accettabile".
Tuttavia, in una successiva intervista con il Salt Lake Tribune, il deputato ha parzialmente ritrattato le sue affermazioni sulla bandiera nazista, sottolineando che "esiste una differenza tra esporre bandiere nel curriculum quando le si sta insegnando" e che "la storia non va censurata".
La reazione della comunità
La proposta ha suscitato una forte opposizione da parte degli studenti e dei residenti dello Utah.
Durante le testimonianze pubbliche dinanzi alla Commissione, Millie Dworkin, studentessa dell'ultimo anno delle superiori, ha definito il divieto della bandiera del Pride come "incostituzionale", sottolineando come serva solo come "mezzo di controllo sulla popolazione".
La giovane ha anche evidenziato le potenziali conseguenze sulla salute mentale della comunità LGBTQ+, ricordando gli alti tassi di suicidio non dovuti all'orientamento sessuale o all'identità di genere, ma al trattamento ricevuto dalla società.
Il contesto nazionale
La proposta di legge dello Utah si inserisce in un più ampio quadro di iniziative politiche riguardanti i diritti LGBTQ+ negli Stati Uniti.
A livello federale, il presidente Trump ha recentemente firmato un ordine esecutivo che riconosce esclusivamente due sessi, maschile e femminile, definendoli "non modificabili e fondati su una realtà incontrovertibile".
Un ulteriore ordine esecutivo presidenziale ha vietato alle atlete transgender di partecipare alle competizioni sportive femminili.
La Human Rights Campaign ha criticato queste misure, sostenendo che tali ordini hanno "creato disinformazione per giustificare l'approvazione di una legislazione discriminatoria estrema che prende di mira i giovani transgender nelle scuole".
La proposta di legge dello Utah, ora in attesa del voto della Camera, rappresenta quindi solo l'ultimo esempio di come le questioni legate all'identità di genere e all'orientamento sessuale continuino a essere al centro del dibattito politico americano, sollevando interrogativi sul delicato equilibrio tra libertà di espressione, diritti civili e autonomia delle istituzioni scolastiche dal potere politico.