Una presentatrice tv confermata alla guida della procura di Washington DC
Il Senato americano ha approvato la nomina della 74enne Jeanine Pirro, ex volto di Fox News, a una delle cariche giudiziarie più influenti del paese. La decisione, sostenuta da Donald Trump, consolida l'influenza dei media conservatori nell'amministrazione.

Il Senato degli Stati Uniti ha confermato sabato 2 agosto la nomina di Jeanine Pirro come procuratrice della capitale federale Washington, con 50 voti favorevoli contro 45. La decisione accoglie la richiesta del presidente Donald Trump, che ha sollecitato i senatori, a maggioranza repubblicana, a riunirsi eccezionalmente nel fine settimana per approvare alcune nomine ritenute strategiche.
Pirro, 74 anni, ex giudice nello Stato di New York e figura nota del panorama mediatico conservatore, era già stata nominata procuratrice ad interim nel mese di maggio. Il suo incarico diventa ora permanente, consolidando la presenza di personalità provenienti da Fox News e altre reti d’informazione di destra in posizioni chiave dell’amministrazione.
L’influenza mediatica di Jeanine Pirro è legata in particolare alla conduzione, per oltre un decennio (dal 2011 al 2022), del programma Justice with Judge Jeanine su Fox News, emittente di riferimento per l’elettorato conservatore. Il presidente Trump, che ha definito Pirro «una classe a parte», ha più volte attinto alle file dei media amici per costruire la sua squadra di governo. La nuova procuratrice ha inoltre pubblicato diversi libri a sostegno del presidente e delle sue politiche.
La conferma di Pirro rappresenta l’ennesima nomina strategica di personalità provenienti da ambienti mediatici affini a Trump. Pete Hegseth, attuale segretario alla Difesa, è stato co-conduttore di Fox & Friends Weekend, mentre Sean Duffy, oggi segretario ai Trasporti, ha partecipato a programmi di Fox Business e reality show televisivi. Questo schema rafforza il legame tra governo e media conservatori, in continuità con quanto già avvenuto nella prima amministrazione Trump.
Tuttavia, la nomina ha suscitato forti critiche da parte dell’opposizione democratica. Dick Durbin, principale esponente democratico nella commissione giudiziaria del Senato, ha dichiarato che Pirro «non dovrebbe mai diventare procuratrice federale permanente». Il senatore ha ricordato che la neo-procuratrice ha promosso teorie del complotto sull’elezione presidenziale del 2020, che Trump perse contro Joe Biden.
Pirro era infatti tra i volti più in vista di Fox News coinvolti in una causa per diffamazione intentata dal produttore di macchine per il voto Dominion. La controversia legale si è conclusa con un accordo che ha visto Fox News versare 787,5 milioni di dollari per evitare il processo. Il caso ha segnato una delle più costose transazioni extragiudiziarie nella storia dei media statunitensi e ha posto l’accento sulla responsabilità delle emittenti nella diffusione di disinformazione elettorale.
La nomina di Jeanine Pirro a capo della procura della capitale statunitense ha dunque una doppia valenza: da un lato rappresenta un premio alla fedeltà politica e mediatica, dall’altro conferma la volontà del presidente Trump di affidare incarichi giudiziari di primo piano a personalità che hanno sostenuto attivamente le sue narrazioni, anche quelle più controverse. Con questo nuovo incarico, Pirro assume un ruolo di rilievo nella gestione della giustizia a Washington, in un contesto politico sempre più polarizzato.