Una chiesa afroamericana ottiene il controllo del marchio "Proud Boys" dopo atti vandalici

Un tribunale di Washington ha assegnato alla Chiesa Metodista Episcopale Africana della capitale il controllo del marchio "Proud Boys" e dei relativi simboli, come parte del risarcimento di 2,8 milioni di dollari stabilito contro il gruppo di estrema destra.

Una chiesa afroamericana ottiene il controllo del marchio "Proud Boys" dopo atti vandalici
Paul Becker / Becker1999

Un tribunale di Washington ha assegnato a una storica chiesa afroamericana il controllo completo sul nome "Proud Boys" e sui simboli del gruppo di estrema destra. La sentenza fa parte di un più ampio risarcimento di 2,8 milioni di dollari stabilito in favore della Chiesa Metodista Episcopale Africana, vittima di un attacco vandalico da parte dell'organizzazione nel 2020.

Il provvedimento giudiziario stabilisce che le sezioni dei Proud Boys in tutto il paese non possono più utilizzare la propria denominazione né i simboli caratteristici, inclusa la corona d'alloro nero e gialla, senza l'autorizzazione della Chiesa Metodista Episcopale Africana. La sentenza apre inoltre la strada alla chiesa per sequestrare eventuali profitti derivanti dalla vendita di merchandise con il nome o i loghi del gruppo.

I fatti risalgono al dicembre 2020, quando Tarrio e altri membri dei Proud Boys hanno scavalcato la recinzione della chiesa - situata a pochi isolati dalla Casa Bianca - per bruciare uno striscione del movimento Black Lives Matter esposto sulla facciata. Nella denuncia presentata successivamente, la chiesa ha descritto queste azioni come "atti di terrorismo" finalizzati a "intimidire l'istituzione religiosa e soffocare il suo sostegno alla giustizia etnica". La corte ha accolto questa interpretazione, definendo il comportamento dei Proud Boys "manifestamente razzista e intriso di odio".

La sentenza arriva in una fase particolare per il gruppo di estrema destra: l'ex presidente Trump, tornato alla Casa Bianca, ha infatti appena graziato Tarrio - che stava scontando una condanna a 22 anni per cospirazione sediziosa - nell'ambito di un più ampio provvedimento di clemenza che ha interessato circa 1.600 persone coinvolte nell'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

La reazione di Tarrio non si è fatta attendere: in una lunga dichiarazione, l'ex leader dei Proud Boys ha chiesto la revoca dello status di organizzazione non profit della chiesa e l'impeachment della giudice Bosier, bollando la sentenza come "un tradimento della giustizia" e dichiarando di non riconoscere alcun provvedimento emesso nei suoi confronti.

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