Un senatore repubblicano vuole portare avanti le teorie del complotto sull'11 settembre

Ron Johnson intende utilizzare la sua posizione di presidente della Sottocommissione permanente per le indagini del Senato per condurre udienze sul crollo dell'edificio 7 del World Trade Center, sostenendo che ci siano state coperture sui fatti del 2001.

Un senatore repubblicano vuole portare avanti le teorie del complotto sull'11 settembre

Il senatore repubblicano Ron Johnson ha annunciato l’avvio di un’indagine sugli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, con l’obiettivo dichiarato di raccogliere informazioni e documentazione per organizzare future udienze sul tema. La decisione arriva a 24 anni dalla tragedia che causò la morte di quasi 3.000 persone negli Stati Uniti. Johnson, senatore del Wisconsin e attuale presidente della Sottocommissione permanente per le indagini del Senato, ha espresso l’intenzione di esaminare più a fondo teorie cospirazioniste da tempo circolanti sugli eventi di quel giorno.

La notizia è stata confermata da un portavoce del senatore, il quale ha indicato che la tempistica per le udienze dipenderà dalla documentazione e dalle informazioni che l’ufficio riuscirà a ottenere. L’annuncio segue di poche ore la partecipazione di Johnson a un podcast di estrema destra condotto da Benny Johnson, figura vicina al movimento Make America Great Again. Nel corso dell’intervista, il senatore ha messo in dubbio le conclusioni ufficiali riguardo al crollo dell’edificio 7 del World Trade Center, suggerendo che potrebbe essere stato abbattuto tramite “una demolizione controllata”.

L’edificio 7, che ospitava uffici e agenzie governative tra cui una sede della Central Intelligence Agency, collassò diverse ore dopo l’impatto degli aerei contro le Torri Gemelle. Le spiegazioni ufficiali, in particolare l’indagine condotta dal National Institute of Standards and Technology (NIST), indicano che il crollo fu causato da incendi incontrollati generati dai detriti infuocati caduti dagli altri edifici. Tuttavia, l’evento è da tempo oggetto di teorie complottiste secondo cui l’edificio sarebbe stato fatto esplodere intenzionalmente. Queste teorie, spesso avanzate dai cosiddetti “truthers dell’11 settembre”, ipotizzano il coinvolgimento diretto del governo federale o di altre entità nell’organizzazione degli attacchi.

Durante il podcast, Johnson ha definito “corrotta” l’indagine ufficiale del NIST, esprimendo scetticismo anche rispetto alla trasparenza del governo americano sull’intera vicenda. “Cosa è realmente accaduto l’11 settembre? Cosa sappiamo? Cosa viene insabbiato? La mia ipotesi è che ci sia moltissimo che viene insabbiato in termini di ciò che il governo americano sa sull’11 settembre”, ha dichiarato.

Johnson stesso ha riconosciuto di essere spesso etichettato come “teorico della cospirazione”, ma ha respinto questa definizione sostenendo che serva a coprire verità scomode: “È così che mantengono le cose insabbiate”, ha detto durante l’intervista.

La Sottocommissione permanente per le indagini del Senato, che Johnson guida, ha una lunga storia di inchieste di alto profilo, incluse quelle su profitti di guerra, criminalità organizzata e sulla crisi finanziaria globale del 2008. La posizione di presidente conferisce a Johnson ampi poteri investigativi e libertà nella scelta degli ambiti da esplorare.

L’attacco dell’11 settembre 2001 coinvolse quattro aerei dirottati da terroristi di al Qaeda. Due di questi furono fatti schiantare contro le Torri Gemelle a New York, uno colpì il Pentagono e un quarto precipitò in un campo vicino a Shanksville, in Pennsylvania, dopo un tentativo dei passeggeri di riprendere il controllo dell’aereo. Gli eventi sono stati oggetto di numerose indagini parlamentari, tra cui una commissione indipendente bipartisan che ha identificato gravi falle nei sistemi di sicurezza e intelligence, e ha evidenziato responsabilità politiche, in particolare da parte dell’amministrazione di George W. Bush.

Le teorie secondo cui l’11 settembre sia stato un “inside job” — cioè un’operazione orchestrata internamente al governo — sono state a lungo confutate da analisi tecniche e inchieste ufficiali, ma continuano a circolare in rete, alimentate anche dalla presenza di uffici sensibili come quelli della CIA nell’edificio 7. La frase “il carburante per jet non può fondere le travi d’acciaio” è diventata simbolo delle argomentazioni complottiste, e ha acquisito notorietà come meme online.

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