Ucraina e Stati Uniti verso un accordo sui negoziati di pace? Ieri colloqui "costruttivi" a Ginevra
Le delegazioni hanno preparato un accordo quadro rivisto che include garanzie di sicurezza rafforzate. Il Segretario di Stato Rubio spera in un'intesa entro fine novembre, ma ammette che servono ancora negoziati. Possibile visita di Zelensky a Washington questa settimana.
Le delegazioni ucraina e americana hanno tenuto ieri a Ginevra colloqui definiti "costruttivi" e "pieni di rispetto reciproco" per trovare un accordo su piano di pace che possa porre fine alla guerra in Ucraina ed essere proposto alla Russia. L'incontro ha prodotto un "accordo quadro aggiornato e rivisto per la pace", secondo quanto comunicato dall'ufficio presidenziale ucraino. Il lavoro sulle proposte congiunte proseguirà nei prossimi giorni e le parti manterranno anche "stretti contatti anche con i loro partner europei".
Nella dichiarazione ufficiale, la delegazione ucraina ha espresso particolare gratitudine agli Stati Uniti e al presidente Donald Trump personalmente per il loro "impegno incrollabile e gli sforzi instancabili per porre fine alla guerra". "Le decisioni finali in questo processo saranno prese dai presidenti di Ucraina e Stati Uniti", sottolinea la dichiarazione di Kyiv.
A sua volta la Casa Bianca, in una dichiarazione separata, ha precisato che la nuova versione di lavoro del piano di pace (che non é stata resa noto) include "garanzie di sicurezza rafforzate" e che anche la delegazione ucraina ha confermato che il documento "riflette i loro interessi nazionali" e fornisce "meccanismi credibili e realizzabili per garantire la sicurezza del Paese" nel breve e nel lungo termine. La dichiarazione della Casa Bianca specifica anche che Washington e Kyiv hanno concordato che qualsiasi accordo di pace futuro dovrà rispettare la sovranità dell'Ucraina e "garantire una pace sostenibile e giusta" per gli anni a venire.
La delegazione statunitense che ha partecipato ai colloqui comprendeva il Segretario di Stato Marco Rubio, l'Inviato Speciale del Presidente Steve Witkoff, il Segretario dell'Esercito Daniel Driscoll e il genero di Trump Jared Kushner. La delegazione ucraina comprendeva invece il Capo di Staff dell'Ufficio Presidenziale Andriy Yermak, il Segretario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e la Difesa dell'Ucraina Rustem Umerov, il Capo della Direzione Principale dell'Intelligence del Ministero della Difesa Kyrylo Budanov, il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina Andriy Ignatov, il Capo del Servizio di Intelligence Estero Oleh Ivashchenko e il Primo Vice Ministro degli Affari Esteri Serhiy Kyslytsya.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio, parlando ai giornalisti a Ginevra alla fine dei round di colloqui di ieri, ha spiegato che alcune questioni devono ancora essere risolte, tra cui il ruolo della NATO e la possibilità che un giorno Kyiv entri a far parte dell’Alleanza Atlantica. Tuttavia, ha sottolineato che il suo team ha "ridotto la gamma delle questioni in sospeso", segnalando quindi progressi concreti nei negoziati. Secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, Rubio ha espresso la speranza che un accordo su tutti i punti possa essere raggiunto entro il 27 novembre, scadenza fissata dal presidente Trump, ma ha lasciato intendere che potrebbe volerci più tempo.
Un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano ha riferito che dopo i colloqui di ieri, Rubio ha lasciato Ginevra per fare ritorno a Washington. Nel frattempo, secondo due fonti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe visitare gli Stati Uniti già questa settimana. Una delle fonti ha affermato che l'idea principale è che Zelensky e Trump discuteranno le questioni di pace "più delicate", come le controversie territoriali, che rimangono uno dei nodi più complessi da sciogliere per raggiungere un accordo definitivo.
Il piano di pace iniziale degli Stati Uniti, pubblicato per primo dal deputato della Verkhovna Rada Oleksiy Honcharenko e confermato da Axios, si componeva di 28 punti. Prevedeva, tra le altre cose, il rifiuto esplicito dell'Ucraina di aderire alla NATO, il ritiro delle truppe ucraine dalle restanti aree del Donbass non ancora controllate dalla Russia e il riconoscimento “de facto” della Crimea, e delle intere regioni di Donetsk e di Luhansk come territori russi. Allo stesso tempo, le ostilità nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia sarebbero state congelate lungo le attuali linee del fronte. Secondo Bloomberg, durante i negoziati di ieri l'Ucraina e i suoi alleati europei hanno insistito molto affinché Kyiv e Mosca discutessero le questioni territoriali dopo il cessate il fuoco sulle posizioni attuali.