Tucker Carlson accusa Joe Biden di aver cercato di "eliminare" Vladimir Putin

Tucker Carlson accusa Joe Biden di aver cercato di "eliminare" Vladimir Putin
L'intervista dello scorso anno di Tucker Carlson con Vladimir Putin

L’ex conduttore televisivo americano Tucker Carlson ha di recente lanciato un’accusa clamorosa contro l’ex Amministrazione Biden, sostenendo che l'allora Casa Bianca avrebbe addirittura tentato di “eliminare” (senza successo) il presidente russo Vladimir Putin.

La dichiarazione è arrivata durante un’intervista con il giornalista e commentatore politico Matt Taibbi, pubblicata sul profilo social di Carlson.

Senza fornire prove concrete a supporto delle sue teorie, Carlson ha descritto come “follia” il presunto piano di assassinio, rimarcando l’elevato rischio di destabilizzazione che avrebbe potuto provocare all’interno della Federazione Russa, soprattutto considerando il vasto arsenale nucleare del Paese.

Carlson ha poi rilanciato la controversa tesi secondo cui gli Stati Uniti sarebbero responsabili dell’esplosione del gasdotto Nord Stream, che convoglia il gas dalla Russia all’Europa occidentale e in particolare alla Germania.

Secondo l’ex conduttore, ora con l'ascesa di Trump alla presidenza si potrebbe finalmente “dire la verità”, ossia che Washington avrebbe orchestrato l’attentato al gasdotto, senza tuttavia entrare nei dettagli delle presunte operazioni o fornire elementi utili a suffragare questa teoria cospirativa.

L’attivismo mediatico del giornalista non si ferma alle accuse contro la Casa Bianca di Biden. A febbraio 2024, Carlson aveva già realizzato una lunga intervista con lo stesso Putin, durante la quale il presidente russo avrebbe riconosciuto che Mosca non è riuscita a raggiungere gli obiettivi prefissati con l’offensiva in Ucraina, ancora definita in Russia come “operazione militare speciale”.

In quella intervista Putin si era lamentato per l’ennesima volta di presunti “inganni” da parte dei Paesi occidentali, lasciando intendere una possibile apertura verso nuovi negoziati con Kyiv, che però da allora non si sono ancora concretizzati.

L’intervista non era stata accolta con particolare entusiasmo dal pubblico moscovita, mentre Carlson, in seguito, ha definito le giustificazioni di Putin riguardo alla guerra in Ucraina come “la più grande sciocchezza” che abbia mai ascoltato.

Dopo il faccia a faccia con il capo del Cremlino, Carlson ha incontrato anche altre figure chiave dell’attuale élite russa: dal filosofo e teorico del neo-eurasiatismo Aleksandr Dugin, al magnate Andrey Melnichenko, fino al fondatore di VKontakte e Telegram Pavel Durov.

Il giornalista, secondo quanto riferito dalla deputata americana Marjorie Taylor Greene, avrebbe cercato di intervistare anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ricevendone però un netto rifiuto.

Dalle parole di Carlson, Zelensky non avrebbe voluto “sprecare tempo a discutere per ore di questioni già abbastanza chiare”. Il presidente ucraino stesso, in passato, aveva replicato di non avere “tempo da perdere nell’ascoltare due ore di assurdità su Ucraina, Stati Uniti e rapporti internazionali”.

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