Trump vuole trasferire un milione di palestinesi da Gaza alla Libia
L’amministrazione americana avrebbe discusso l’iniziativa con le autorità libiche. Sul tavolo anche incentivi finanziari ai palestinesi e una possibile estensione del piano alla Siria.
L’amministrazione Trump sta prendendo in considerazione un piano per trasferire fino a un milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia. Secondo quanto riportato da NBC News, il progetto sarebbe già in una fase avanzata di elaborazione, tanto che sarebbe stato discusso direttamente con la leadership libica. In cambio del reinsediamento dei palestinesi, gli Stati Uniti potrebbero sbloccare miliardi di dollari di fondi libici congelati da oltre dieci anni.
Secondo le informazioni raccolte, Israele sarebbe stato tenuto informato delle discussioni in corso. Tuttavia, il governo israeliano ha rifiutato di commentare la vicenda. Da parte palestinese, Basem Naim, alto funzionario di Hamas — l’organizzazione che governa Gaza e che è designata come gruppo terroristico dagli Stati Uniti — ha dichiarato che il movimento non era a conoscenza di alcuna trattativa. Naim ha ribadito che “i palestinesi sono profondamente radicati nella loro patria” e che “sono pronti a combattere fino alla fine” per difendere la propria terra e il futuro dei loro figli.
La Libia, paese al centro di forti instabilità politiche da quando è stato rovesciato il regime di Moammar Gheddafi, versa attualmente in condizioni di grave difficoltà. Due governi rivali, uno a ovest guidato da Abdul Hamid Dbeibah e uno a est controllato da Khalifa Haftar, si contendono violentemente il potere. Il Dipartimento di Stato americano sconsiglia ai cittadini statunitensi di recarsi in Libia a causa della presenza di criminalità, terrorismo, mine inesplose, disordini civili, rapimenti e conflitti armati.
Il governo di Dbeibah non è stato contattabile da NBC per un commento, mentre l’Esercito Nazionale Libico di Haftar non ha risposto alle richieste di chiarimenti. La prospettiva di trasferire un numero così elevato di persone pone interrogativi sulla fattibilità dell’operazione, anche in termini logistici. Secondo un ex funzionario americano, una delle idee attualmente discusse per incentivare il trasferimento volontario dei palestinesi sarebbe quella di offrire alloggi gratuiti e un sussidio economico.
La popolazione attuale della Libia è di circa 7,4 milioni: l’arrivo di un milione di palestinesi rappresenterebbe un incremento pari al 14%, l’equivalente dell’assorbimento di circa 46 milioni di persone negli Stati Uniti. A titolo esemplificativo, il trasporto aereo richiederebbe circa 1.173 voli con l’Airbus A380, il più grande aereo passeggeri del mondo. Poiché nella Striscia di Gaza non esistono aeroporti operativi, i passeggeri dovrebbero prima essere trasportati in un aeroporto della regione, con quello del Cairo come opzione più vicina (circa 320 chilometri). Un trasporto via terra fino a Bengasi, la seconda città della Libia, comporterebbe un tragitto di oltre 2.100 chilometri.
L’iniziativa si inserisce nella visione del presidente Trump per la Gaza del dopoguerra. A febbraio, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero “preso in mano quel territorio”, intendendo ricostruirlo come “la Riviera del Medio Oriente”, generando “migliaia e migliaia di posti di lavoro”. In quest’ottica, il presidente ha ribadito che i palestinesi dovrebbero essere trasferiti permanentemente altrove. In un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha affermato: “Non si può vivere a Gaza in questo momento, e penso che abbiamo bisogno di un’altra posizione. [...] Una bellissima area per reinsediare permanentemente le persone in belle case, dove possano essere felici e non essere colpiti, non essere uccisi, non essere accoltellati a morte”.