Trump vuole tagliare i fondi a Gavi: a rischio la vaccinazione di milioni di bambini nei paesi poveri

L’amministrazione punta a cancellare il contributo USA da 2,6 miliardi di dollari all’alleanza globale per i vaccini. Il Congresso non è stato coinvolto e potrebbero aprirsi contenziosi legali

Trump vuole tagliare i fondi a Gavi: a rischio la vaccinazione di milioni di bambini nei paesi poveri
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

L’amministrazione Trump sta valutando di porre fine al finanziamento statunitense a Gavi, l’Alleanza per i Vaccini, una delle principali iniziative globali a sostegno della vaccinazione nei paesi a basso reddito. La decisione comporterebbe l’interruzione di un contributo di 2,6 miliardi di dollari.

Fondata nel 2000 come partnership pubblico-privata, Gavi ha contribuito a immunizzare oltre 1,1 miliardi di bambini in più di vent’anni, sostenendo l’accesso a vaccini contro venti malattie infettive, tra cui il COVID-19, l’HPV, la malaria, l’Ebola e la rabbia. Attualmente, l’organizzazione sostiene più della metà delle vaccinazioni infantili nel mondo.

Il taglio ai finanziamenti a Gavi rientra in una lista più ampia di programmi di cooperazione internazionale precedentemente finanziati dall’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) che l’amministrazione intende eliminare. L’elenco sarebbe stato elaborato dall’ufficio di Peter Marocco, figura centrale nel processo di ridimensionamento dell’USAID, in collaborazione con Elon Musk e il suo Dipartimento per l’Efficienza Governativa.

Gli Stati Uniti sono storicamente il terzo maggiore donatore di Gavi e il secondo tra i governi per entità di fondi, con un contributo pari al 12% del bilancio complessivo dell’organizzazione. Il principale donatore privato rimane la Fondazione Bill & Melinda Gates. Secondo un’analisi condotta dal gruppo KFF, attivo nel campo delle politiche sanitarie, i fondi statunitensi destinati a Gavi sono aumentati negli ultimi dieci anni, passando da 175 milioni di dollari nell’anno fiscale 2014 a 300 milioni nel 2024, cifra record mai raggiunta prima.

In una dichiarazione pubblicata sulla piattaforma X, Gavi ha definito il sostegno statunitense “vitale” per la sua missione. L’alleanza afferma che con l’aiuto degli Stati Uniti potrebbe salvare oltre 8 milioni di vite nei prossimi cinque anni, migliorando le prospettive sanitarie di milioni di bambini. Ha anche ricordato che, grazie alla collaborazione con gli Stati Uniti, è stato possibile dimezzare la mortalità infantile, salvare 18 milioni di vite e aiutare 19 paesi a diventare autosufficienti, alcuni dei quali oggi contribuiscono come donatori.

Oltre alla distribuzione diretta di vaccini, Gavi svolge un ruolo chiave nel mantenimento delle scorte globali per affrontare emergenze sanitarie legate a malattie come colera ed Ebola, negozia prezzi accessibili con le aziende farmaceutiche e sostiene una ripartizione equa dei costi tra i paesi beneficiari. Con l’aumento del reddito di un paese, la sua quota di partecipazione economica cresce progressivamente.

L’organizzazione statunitense Public Citizen ha messo in dubbio la legittimità della scelta, sottolineando che il Congresso detiene l’autorità ultima in materia di finanziamenti all’estero. “Il tentativo dell’amministrazione di ritirarsi unilateralmente dall’impegno con Gavi solleva serie questioni legali e dovrebbe essere contestato”, ha affermato Liza Barrie, direttrice del programma per l’accesso globale ai vaccini del gruppo.

Secondo Barrie, il Congresso dovrebbe intervenire per difendere non solo il rispetto delle procedure, ma anche i principi etici alla base della cooperazione internazionale. “I legislatori devono difendere lo stato di diritto e la convinzione che il valore della vita di un bambino non è determinato dalla geografia”, ha dichiarato.

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