Trump vuole controllare 55 milioni di visti
Il Dipartimento di Stato ha annunciato l’esame sistematico dei dossier di tutti i titolari di visto, compresi turisti e studenti. Revocati oltre 6.000 visti studenteschi, mentre è sospesa la concessione ai camionisti stranieri.

Il Dipartimento di Stato statunitense ha annunciato l'avvio di un controllo esteso sui dossier di oltre 55 milioni di persone titolari di un visto americano valido, con l’obiettivo di verificare eventuali violazioni delle regole sull’immigrazione. L’operazione, confermata in una risposta scritta all’agenzia Associated Press, prevede l’esame continuo di dati giudiziari, migratori e di sicurezza relativi a chiunque disponga di un visto per gli Stati Uniti, inclusi i turisti.
Secondo quanto comunicato, i criteri di valutazione riguardano il superamento della data di scadenza del visto, le infrazioni alle leggi statunitensi, le attività criminali, le minacce alla sicurezza pubblica, la partecipazione ad attività terroristiche o il sostegno a organizzazioni terroristiche. In caso di riscontro, il visto viene revocato e, qualora il titolare si trovi sul territorio americano, scatta la possibilità di espulsione.
Il Dipartimento di Stato ha specificato che il monitoraggio si estende anche ai profili sui social network, agli eventuali precedenti giudiziari e migratori nei paesi di origine, oltre a ogni violazione della legge americana registrata durante il soggiorno.
Dall’inizio del mandato del presidente Donald Trump a gennaio, l’amministrazione si è concentrata soprattutto sulle espulsioni dei migranti in situazione irregolare e sui visti studenteschi. Progressivamente sono state introdotte restrizioni più severe e l’obbligo di colloqui in presenza per i richiedenti. La nuova misura rappresenta però un ampliamento del raggio di azione, inizialmente limitato agli studenti accusati di avere partecipato ad attività propalestinesi o anti-israeliane.
Il Dipartimento di Stato ha dichiarato che dall’insediamento di Trump sono stati revocati “più del doppio dei visti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, sotto la presidenza democratica di Joe Biden. In particolare, i visti studenteschi annullati sarebbero stati “quasi quattro volte di più”.
A inizio settimana era stata comunicata la cifra di oltre 6.000 visti studenteschi revocati dall’inizio del 2025, soprattutto per soggiorni oltre i termini consentiti e violazioni delle leggi federali, statali o locali. Le infrazioni più frequenti riguardano aggressioni, guida sotto l’effetto di alcol o droghe e sostegno ad attività terroristiche. Circa 4.000 di questi visti sono stati annullati per reati accertati, mentre 200-300 sono stati collegati a casi di terrorismo, in particolare per supporto a organizzazioni considerate terroristiche dagli Stati Uniti o a Stati che sostengono il terrorismo.
Contestualmente, giovedì il governo ha deciso di sospendere con effetto immediato il rilascio di visti per i camionisti stranieri, accusati di “mettere in pericolo la vita degli americani” e di compromettere i mezzi di sussistenza dei trasportatori statunitensi.
“Il numero crescente di camionisti stranieri che guidano grandi mezzi pesanti sulle nostre strade mette a rischio la vita degli americani”, ha dichiarato il segretario di Stato Marco Rubio in un messaggio pubblicato su X.
La decisione è arrivata dopo un incidente avvenuto il 12 agosto in Florida, in cui tre persone sono morte a seguito di uno scontro che ha coinvolto un camionista di origine indiana, accusato di essere entrato illegalmente dal Messico e di avere fallito un esame di competenza linguistica in inglese.
L’amministrazione Trump ha amplificato il caso, accusando le autorità di alcuni Stati democratici di eccessiva tolleranza nella concessione delle licenze per la guida di camion. L’episodio ha assunto connotati politici poiché il conducente aveva ottenuto la licenza in California, Stato guidato dal governatore democratico Gavin Newsom, oppositore delle politiche migratorie della Casa Bianca.
Newsom ha replicato ricordando che il titolo di soggiorno era stato rilasciato dal governo federale durante l’amministrazione Trump e che la California aveva collaborato all’estradizione del camionista verso la Florida.
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