Trump voleva tagliare i contratti di SpaceX, ma non può farne a meno
La Casa Bianca ha valutato la possibilità di interrompere i contratti con SpaceX dopo le tensioni tra Trump ed Elon Musk, ma la maggior parte degli accordi, dal valore di oltre 20 miliardi di dollari, è risultata essenziale per NASA e Difesa.

Il presidente Donald Trump ha preso in considerazione la possibilità di interrompere i contratti federali con le aziende di Elon Musk, ma gran parte di essi è risultata indispensabile per la NASA e il Dipartimento della Difesa. La revisione avviata dall’amministrazione ha messo in luce la dipendenza del governo dagli accordi miliardari con SpaceX.
All’inizio di giugno, dopo una serie di critiche pubbliche di Musk alla legge fiscale e di spesa voluta dal presidente, Trump ha minacciato di “terminare” i contratti con le società del miliardario. In risposta, la Casa Bianca ha ordinato una revisione completa degli accordi in essere, con l’obiettivo di individuare eventuali sprechi e valutare alternative. Il 9 giugno Josh Gruenbaum, commissario della Federal Acquisition Service, ha chiesto al Pentagono e ad altre agenzie federali, inclusa la NASA, un inventario dettagliato dei contratti con SpaceX. I documenti, denominati “scorecard”, contenevano i valori economici e l’eventuale possibilità di sostituire l’azienda con un concorrente.
Il risultato della revisione ha mostrato come SpaceX sia insostituibile in diversi settori strategici. I contratti sono considerati fondamentali per missioni di sicurezza nazionale e programmi spaziali, motivo per cui la maggior parte degli accordi non è stata toccata. Tuttavia, alcuni contratti restano sotto osservazione e potrebbero essere rivalutati.
SpaceX, guidata da Elon Musk, detiene una posizione dominante nel settore dei lanci spaziali e delle comunicazioni satellitari. I suoi razzi Falcon, caratterizzati dall’uso di booster riutilizzabili, sono diventati una componente chiave per le missioni governative, mentre la navicella Crew Dragon è l’unico veicolo statunitense certificato per trasportare astronauti da e verso la Stazione spaziale internazionale. La minaccia, poi ritirata, di Musk di interrompere l’uso della Crew Dragon ha destato preoccupazione alla NASA, che da tempo auspica soluzioni alternative per il trasporto di equipaggi.
La revisione dei contratti ha evidenziato anche l’assenza di concorrenti allo stesso livello tecnologico di SpaceX. Alcune aziende rivali stanno ancora affrontando ritardi e problemi tecnici nello sviluppo di veicoli spaziali e satelliti, non riuscendo a offrire alternative credibili. SpaceX, dal canto suo, continua a espandere la propria presenza con servizi di internet ad alta velocità tramite la costellazione di satelliti Starlink, oltre alle capacità di sicurezza nazionale garantite dalla divisione Starshield, che ha ottenuto un importante contratto classificato con l’agenzia responsabile dei satelliti spia statunitensi.
Nonostante la frattura personale e politica tra Musk e Trump, l’azienda ha proseguito con nuovi successi. In aprile, SpaceX ha vinto un contratto da 5,9 miliardi di dollari per 28 lanci legati alla sicurezza nazionale, confermando il suo ruolo centrale nelle strategie spaziali degli Stati Uniti. A maggio ha lanciato un satellite GPS aggiornato per la Space Force, e a fine luglio è previsto un nuovo volo con equipaggio verso la Stazione spaziale internazionale.
Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX, ha incontrato di recente funzionari della Casa Bianca durante la revisione, sottolineando come l’azienda ritenga la concorrenza un valore e come i suoi contratti siano stati ottenuti grazie a prezzi competitivi e capacità operative dimostrate. SpaceX, oltre a lanciare i propri satelliti, mette in orbita anche quelli di società concorrenti, consolidando la propria posizione di leader.