Trump valuta una riduzione dei dazi per Canada e Messico a partire da domani

Il Segretario al Commercio Lutnick rivela trattative in corso dopo l'entrata in vigore dei dazi del 25% sui beni importati da Canada e Messico.

Trump valuta una riduzione dei dazi per Canada e Messico a partire da domani

L'Amministrazione Trump potrebbe annunciare già domani un percorso per ridurre i dazi sui beni messicani e canadesi coperti dall'accordo di libero scambio nordamericano, secondo quanto dichiarato oggi dal Segretario al Commercio Howard Lutnick.

"Sia i messicani che i canadesi sono stati al telefono con me tutto il giorno cercando di dimostrare che faranno meglio, e il presidente li sta ascoltando, perché sapete che è molto, molto giusto e molto ragionevole", ha affermato Lutnick in un'intervista a Fox Business.

Il Segretario ha aggiunto che Trump sta lavorando a una soluzione con i due Paesi confinanti: "Non si tratterà di una pausa, nessuna di quelle cose, ma penso che troverà una formula: voi fate qualcosa di più e io vi verrò incontro in qualche modo, e probabilmente lo annunceremo domani".

Questa apertura arriva dopo che oggi sono entrati in vigore i dazi del 25% su Canada e Messico, in quello che appare come un significativo inasprimento delle tensioni commerciali globali.

L'annuncio iniziale dei dazi ha avuto un impatto immediato sui mercati, con le valute di Canada e Messico che hanno subito un calo significativo.

Le dichiarazioni di Lutnick suggeriscono che l'Amministrazione Trump potrebbe essere disposta ora a moderare la sua posizione iniziale, a condizione che Canada e Messico offrano concessioni.

Non è però ancora chiaro quali potrebbero essere queste concessioni o come verrebbe strutturato un eventuale alleggerimento dei dazi.

I mercati finanziari hanno reagito negativamente alle tensioni commerciali in corso, con un calo dell'indice azionario che ha cancellato circa 3,4 mila miliardi di dollari di capitalizzazione dal rally post-elettorale che aveva seguito l'elezione di Trump.

Gli investitori temono infatti che una guerra commerciale generalizzata possa danneggiare la crescita economica globale e provocare pressioni inflazionistiche.

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