Trump valuta limitazioni agli impegni NATO e nuove condizioni all'accordo con l'Ucraina

Il presidente starebbe considerando di modificare l'applicazione dell'Articolo 5 per limitarlo ai soli Paesi che spendono abbastanza per la difesa.

Trump valuta limitazioni agli impegni NATO e nuove condizioni all'accordo con l'Ucraina

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta valutando la possibilità di ridurre gli impegni americani verso gli alleati NATO, secondo quanto riportato da NBC News.

Il piano in discussione prevede una parziale revisione dell'applicazione dell'Articolo 5 del Trattato Atlantico, limitando la protezione militare americana ai soli Paesi che rispettano gli obiettivi comuni di spesa per la difesa.

Secondo fonti citate dall'emittente americana, la modifica della politica americano includerebbe il rifiuto di garantire assistenza militare automatica ai Paesi membri dell'Alleanza che non raggiungono la soglia minima concordata di spesa per la difesa, fissata al 2% del PIL (incluso Italia e Spagna).

La nuova linea potrebbe inoltre comportare la cancellazione delle esercitazioni militari congiunte con i Paesi considerati inadempienti.

In risposta alle richieste di chiarimenti, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha dichiarato che "il presidente Trump è impegnato verso la NATO e l'Articolo 5", apparentemente smentendo le indiscrezioni.

Tuttavia, il presidente ha più volte anche in passato criticato gli alleati europei per quella che considera una spesa militare insufficiente, arrivando persino a minacciare l'uscita degli Stati Uniti dall'Alleanza se i partner non avessero aumentato i loro contributi.

Attualmente, stando ai dati del 2024, solo 23 dei 32 paesi membri della NATO raggiungono l'obiettivo del 2% del PIL in spese militari. La Polonia guida la classifica con il 4,1%, mentre gli Stati Uniti destinano alla difesa il 3,4% del proprio prodotto interno lordo.

Allo stesso tempo, Bloomberg riporta che Trump starebbe anche tentando di collegare la sottoscrizione dell'accordo sulle risorse minerarie rare con l'Ucraina alla richiesta che Kyiv si impegni formalmente per un rapido cessate il fuoco con la Russia.

Secondo funzionari europei citati dall'agenzia di stampa internazionale, Washington avrebbe comunicato che il presidente Trump è disposto a firmare un'intesa sulle risorse minerali solo se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accetterà "un percorso concreto verso una tregua e negoziati con Mosca".

Questa condizione sarebbe il motivo principale per cui l'accordo sui minerali rari non è ancora stato finalizzato. Lo scorso 28 febbraio, Zelensky si era recato a Washington proprio per firmare tale intesa, ma la cerimonia è stata annullata dopo uno scontro pubblico con Trump e il vicepresidente J.D. Vance alla Casa Bianca.

Anche secondo CBS News, l'accordo tra Stati Uniti e Ucraina sui minerali non sarebbe ancora pronto per la firma poiché Trump ora si aspetta "un'intesa più ampia e migliore".

Lo stesso presidente americano ha dichiarato che l'accordo sui minerali rari "non è morto", ma che Zelensky dovrebbe mostrarsi "più riconoscente".

Le due vicende si inseriscono nel contesto di una più ampia revisione della politica estera americana sotto la nuova Amministrazione Trump, orientata da una parte ad ottenere maggiori contributi economici dagli alleati per la difesa comune e dall'altra a ridefinire le priorità strategiche degli Stati Uniti sia in Europa che nel conflitto russo-ucraino.

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