Trump valuta di riclassificare la marijuana come droga meno pericolosa

Il presidente discute con donatori e dirigenti del settore cannabis la possibilità di passare la sostanza alla tabella III, dopo milioni di dollari in contributi alle sue organizzazioni politiche

Trump valuta di riclassificare la marijuana come droga meno pericolosa
Photo by Erik Mclean / Unsplash

Il presidente Donald Trump sta valutando la possibilità di riclassificare la marijuana come sostanza meno pericolosa, dopo che aziende del settore hanno versato milioni di dollari ai suoi gruppi politici. Secondo persone a conoscenza della questione sentite dal Wall Street Journal, Trump ha espresso interesse durante un evento di raccolta fondi a invito, tenuto nel suo golf club in New Jersey all’inizio di agosto, con un costo di un milione di dollari a coperto.

La proposta riprenderebbe un’iniziativa avviata dall’amministrazione Biden, poi non attuata. Il passaggio della marijuana alla tabella III non ne comporterebbe la legalizzazione, ma ridurrebbe le restrizioni, agevolando la vendita e l’acquisto e permettendo sgravi fiscali alle imprese, oltre a favorire la ricerca medica.

All’incontro era presente Kim Rivers, amministratrice delegata di Trulieve, una delle maggiori aziende del settore, che ha sollecitato Trump a portare avanti la riforma e a espandere la ricerca sulla cannabis medica. Testimoni riferiscono che il presidente ha ascoltato con interesse, segnalando la questione al suo staff. Tra gli altri partecipanti figuravano l’amministratore delegato di Pfizer, esponenti di criptovalute e consiglieri politici vicini a Trump.

L’iniziativa dell’industria si è intensificata dopo che la nuova amministrazione ha finora compiuto pochi passi concreti sul tema. Il comitato American Rights and Reform PAC, sostenuto economicamente da aziende della cannabis, ha investito in pubblicità e versato un milione di dollari al PAC di Trump. Sul suo sito compare un sondaggio commissionato allo stratega repubblicano Tony Fabrizio, secondo cui una maggioranza di elettori repubblicani e oltre l’80% degli indipendenti sarebbe favorevole alla riclassificazione.

Trulieve ha già incontrato Trump in più occasioni, anche con il lobbista Brian Ballard. Nel 2024 il presidente aveva dichiarato che avrebbe votato a favore della legalizzazione in Florida, iniziativa poi bocciata con il 60% dei voti richiesti. Aveva inoltre promesso di sostenere la ricerca sugli usi medici della marijuana.

Trump, che non fa uso di alcol o droghe e ha ricordato più volte i problemi di dipendenza del fratello, non è considerato un sostenitore della cannabis. Secondo un alto funzionario, il presidente sarebbe però interessato a “questioni culturali 80-20”, cioè con ampio consenso pubblico, e avrebbe citato amici che usano marijuana medica per alleviare il dolore.

La decisione finale non è ancora stata presa. “Tutti i requisiti legali e di politica sono in esame. L’unico interesse che guida le decisioni del presidente è il bene del popolo americano”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Abigail Jackson.

Anche gli oppositori della riforma si stanno mobilitando. L’organizzazione Smart Approaches to Marijuana ha acquistato spazi pubblicitari su Fox & Friends e sulla trasmissione di Maria Bartiromo su Fox Business per scoraggiare Trump. Il presidente Kevin Sabet ha dichiarato di aver incontrato funzionari dell’amministrazione contrari alla riclassificazione, sostenendo che la misura “non aiuta l’America, i giovani, la competitività o le prospettive lavorative”.

Un’altra organizzazione, la Community Anti-Drug Coalitions of America, invita i propri membri a contattare la Casa Bianca per esprimere contrarietà. “Il problema è che non abbiamo molti fondi”, ha affermato la consulente Sue Thau.

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