Trump torna a 60 Minutes e difende le sue scelte più controverse
Il presidente è tornato sul programma CBS dopo cinque anni, elogiando i nuovi proprietari dell'emittente che hanno pagato 16 milioni di dollari per chiudere una causa. Nell'intervista ha difeso i test nucleari, le operazioni aggressive contro gli immigrati e le incriminazioni dei suoi critici.
Il presidente Donald Trump è tornato domenica sera su 60 Minutes per la sua prima intervista con il programma in cinque anni, in un faccia a faccia con la giornalista Norah O'Donnell registrato venerdì nella sua residenza di Mar-a-Lago. L'intervista, durata complessivamente 90 minuti di cui circa un terzo trasmesso in televisione, è un momento significativo nei rapporti tra Trump e la CBS, dopo che il presidente aveva citato in giudizio l'emittente per un'intervista del 2024 a Kamala Harris.
Durante il colloquio, Trump ha fatto esplicito riferimento all'accordo raggiunto con Paramount Global, società madre di CBS, che ha accettato di pagare 16 milioni di dollari alla futura biblioteca presidenziale di Trump. "In realtà 60 Minutes mi ha pagato molti soldi", ha dichiarato il presidente, aggiungendo poi: "Non dovete mandare in onda questa parte, perché non voglio mettervi in imbarazzo". Trump ha elogiato i nuovi proprietari dell'emittente, definendo "grande" il figlio del miliardario Larry Ellison, David Ellison, che ha recentemente acquisito il controllo di CBS attraverso la fusione con Skydance Media. Il presidente ha anche lodato Bari Weiss, recentemente nominata editor-in-chief di CBS News, pur ammettendo di non conoscerla personalmente.
Sul fronte della politica estera, Trump ha difeso la sua decisione di riprendere i test nucleari americani dopo oltre 30 anni di moratoria. Alla domanda se gli Stati Uniti intendessero far esplodere armi nucleari a scopo di test, il presidente ha risposto affermativamente, sostenendo che "Russia e Cina stanno testando armi nucleari, ma non ne parlano". Quando O'Donnell ha obiettato che secondo le informazioni disponibili né Russia né Cina stanno conducendo test esplosivi di armi nucleari, ma solo di sistemi di lancio, Trump ha insistito: "Russia sta testando, e anche la Cina, voi semplicemente non lo sapete. Siamo una società aperta, siamo diversi. Noi ne parliamo". Il presidente ha aggiunto che i test sono necessari per verificare il funzionamento delle armi: "Come fai a sapere se funzionano se non le testi?".
Riguardo al rapporto con la Cina, Trump ha descritto la sua relazione con il presidente Xi Jinping come "ottima", nonostante le tensioni commerciali. Il presidente ha confermato di aver raggiunto un accordo commerciale di un anno che prevede l'eliminazione della minaccia sulle terre rare da parte di Pechino in cambio di dazi ridotti. "Abbiamo ottenuto praticamente tutto quello che volevamo", ha affermato Trump, spiegando che la Cina ha accettato di vendere agli Stati Uniti materiali rari essenziali per la produzione di tutto, dagli smartphone ai sottomarini. Sul tema di Taiwan, possibile punto di conflitto con Pechino, Trump ha rivelato che l'argomento "non è mai emerso" durante l'incontro con Xi. "Non l'ha mai sollevato, perché lo capisce, e lo capisce molto bene", ha detto. Alla domanda se ordinerebbe alle forze armate americane di difendere Taiwan in caso di invasione cinese, Trump ha risposto: "Lo scoprirete se succede. E lui capisce qual è la risposta. Non posso rivelare i miei segreti".
Sul Venezuela, il presidente ha dichiarato che i giorni del presidente Nicolás Maduro "sono contati", anche se ha espresso dubbi su un possibile conflitto armato. "Dubito. Non credo", ha risposto quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti andranno in guerra con il Venezuela. Trump ha però giustificato la massiccia presenza militare americana nei Caraibi, con la portaerei USS Gerald Ford diretta nella regione e almeno otto imbarcazioni distrutte dall'esercito americano. "Ogni singola barca che vedete abbattuta uccide 25mila americani" a causa della droga, ha sostenuto il presidente, aggiungendo che il Venezuela ha "svuotato le sue prigioni negli Stati Uniti".
Uno dei passaggi più controversi dell'intervista ha riguardato le operazioni di immigrazione. Trump ha difenso le tattiche aggressive dell'agenzia per l'immigrazione (Immigration and Customs Enforcement), dopo che diversi video hanno mostrato agenti che placcano una giovane madre, utilizzano gas lacrimogeni in un quartiere residenziale di Chicago e distruggono finestrini di auto. "Penso che non siano andati abbastanza lontano perché siamo stati trattenuti dai giudici, dai giudici liberal nominati da Biden e da Obama", ha affermato Trump. Quando O'Donnell gli ha chiesto se fosse d'accordo con queste tattiche, il presidente ha risposto seccamente: "Sì, perché devi far uscire queste persone". Trump ha sostenuto che molti degli immigrati irregolari sono "assassini" e persone rilasciate da "istituzioni mentali e manicomi" da paesi come il Venezuela.
Sul fronte interno, il tema dominante è stato lo shutdown del governo federale, che sta per diventare il più lungo della storia americana. Trump ha incolpato esclusivamente i Democratici per l'impasse, definendoli "lunatici impazziti" che "hanno perso la strada". Il presidente ha spiegato che la sua strategia per porre fine allo shutdown è "continuare a votare", sottolineando che "i Repubblicani votano quasi all'unanimità per porvi fine, e i Democratici continuano a votare contro". Lo stallo riguarda principalmente l'estensione dei sussidi per l'Affordable Care Act, noto come Obamacare, che scadono alla fine dell'anno. Senza questi sussidi, i premi assicurativi per oltre 20 milioni di americani potrebbero raddoppiare. Trump ha definito Obamacare "terribile" e ha promesso di "aggiustarlo", ma quando O'Donnell gli ha fatto notare che parla di sistemare il sistema sanitario dal 2015 senza mai presentare un piano concreto, il presidente ha risposto: "Non puoi farlo a causa dei Democratici".
Trump ha anche proposto quella che ha definito "l'opzione nucleare" per risolvere lo shutdown: eliminare il filibuster, la regola del Senato che richiede una maggioranza qualificata per far avanzare la legislazione. "I Repubblicani devono diventare più duri. Se eliminiamo il filibuster, possiamo fare esattamente quello che vogliamo", ha dichiarato, pur ammettendo che il leader della maggioranza al Senato John Thune si è detto contrario a questa mossa.
Sulle incriminazioni di figure come l'ex direttore dell'FBI James Comey, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton e la procuratrice generale di New York Letitia James, tutti critici del presidente, Trump ha respinto le accuse di vendetta politica. "Penso di essere stato molto moderato", ha affermato. "State guardando un uomo che è stato incriminato molte volte, e ho dovuto battere le accuse. Altrimenti non avrei potuto candidarmi alla presidenza". Il presidente ha insistito di non aver mai istruito il Dipartimento di Giustizia di perseguire i suoi critici: "Le persone oneste che abbiamo vanno dopo di loro automaticamente" perché erano "così sporchi, così corrotti".
Sull'economia, Trump ha difeso con forza la sua politica dei dazi, che questa settimana sarà oggetto di un'importante udienza alla Corte Suprema. "Penso che il nostro paese sarà immensamente danneggiato. Penso che la nostra economia andrà all'inferno", ha detto Trump quando gli è stato chiesto cosa succederebbe se la Corte invalidasse la sua autorità di imporre dazi senza l'approvazione del Congresso. Il presidente ha elencato numerosi benefici dei dazi: "A causa dei dazi, abbiamo il mercato azionario più alto che abbiamo mai avuto. A causa dei dazi, ho posto fine a sei delle otto guerre che ho risolto. A causa dei dazi, il nostro paese è di nuovo ricco. A causa dei dazi, il nostro paese è di nuovo rispettato". Quando O'Donnell ha fatto notare che i dazi hanno portato a un aumento del costo della vita per molti americani, Trump ha risposto: "Non abbiamo alcuna inflazione. Biden aveva inflazione, e non aveva dazi".
Verso la fine dell'intervista, O'Donnell ha chiesto al presidente se intende candidarsi per un terzo mandato nel 2028, nonostante il 22° emendamento della Costituzione limiti la presidenza a due mandati. "Non ci penso nemmeno", ha risposto Trump, aggiungendo però: "Molte persone vogliono che mi candidi". Ha poi menzionato il vicepresidente J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio come possibili candidati, ma ha anche fatto riferimento alle teorie secondo cui l'elezione del 2020 sarebbe stata truccata: "Molte persone dicono che quando è truccata ti è permesso rifarlo".
L'intervista si è conclusa con Trump che ha parlato della sua famiglia e del coinvolgimento nel settore delle criptovalute, tema che ha sollevato questioni etiche dopo il suo perdono a Changpeng Zhao, il miliardario fondatore di Binance che si era dichiarato colpevole di violazioni delle leggi antiriciclaggio. Trump ha affermato di non conoscere Zhao e di averlo graziato perché "è stato trattato molto male dall'amministrazione Biden". Il presidente ha difeso il suo sostegno alle criptovalute dicendo: "Voglio rendere le criptovalute grandi per l'America. Se non saremo noi, la Cina o qualcun altro lo farà".