Trump taglia i satelliti climatici, a rischio le previsioni meteo

Il presidente Trump ha deciso di eliminare diversi strumenti satellitari destinati al monitoraggio del clima, giudicati non essenziali rispetto alla sola previsione del tempo. Scienziati avvertono che la scelta indebolirà la capacità di prevedere fenomeni meteorologici estremi.

Trump taglia i satelliti climatici, a rischio le previsioni meteo
National Oceanic and Atmospheric Administration

L’amministrazione ha stabilito che due satelliti che rilevano dall’orbita i livelli di anidride carbonica, in funzione da un decennio, cesseranno l’attività alla fine dell’anno. Allo stesso modo, due apparati previsti per il futuro programma GeoXO – il Atmospheric Composition Instrument e l’Ocean Color Instrument – sono stati cancellati. Il primo avrebbe dovuto misurare l’inquinamento atmosferico orario, migliorando le previsioni sulla qualità dell’aria; il secondo era progettato per osservare le acque costiere e i Grandi Laghi, utili alla pesca commerciale e al monitoraggio di fioriture algali tossiche.

Secondo i documenti di bilancio della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’obiettivo è concentrare le risorse su strumenti “solo meteo”, preservando i fondi per il National Weather Service ma riducendo drasticamente quelli legati al cambiamento climatico. La linea riflette le raccomandazioni del piano repubblicano Project 2025, che propone di smantellare la ricerca climatica accusata di alimentare “l’industria dell’allarmismo sul clima”.

Molti scienziati hanno contestato questa impostazione. Lars Peter Riishojgaard, direttore dell’Earth System Science Interdisciplinary Center dell’Università del Maryland, ha definito una “fallacia completa” la separazione tra meteo e clima, spiegando che i due ambiti dipendono dagli stessi dati satellitari e dagli stessi modelli matematici. A suo avviso, privarsi di osservazioni climatiche significa ridurre l’accuratezza delle previsioni meteorologiche.

La NOAA ha evitato di rispondere direttamente sul futuro degli strumenti cancellati, limitandosi a ribadire di voler “prioritizzare capacità di osservazione meteo ed Earth observation di nuova generazione”. Lockheed Martin, appaltatore principale del programma GeoXO, e BAE Systems, incaricata dei due strumenti soppressi, hanno fatto sapere che si stanno adeguando alle nuove direttive.

Critiche sono arrivate anche da Monica Medina, già vice sottosegretaria NOAA sotto la presidenza Obama, che ha dichiarato: “Il meteo non è politico. Il clima non è politico. Sono fatti che possiamo conoscere e prepararci ad affrontare, o no. Non riesco a immaginare di spegnere satelliti che ci mostrano attacchi in arrivo sul Paese. Perché dovremmo spegnere quelli che mostrano il meteo in arrivo?”.

I tagli rientrano in un quadro più ampio di riduzione dei dati sul cambiamento climatico. L’amministrazione ha già rimosso siti web con ricerche e rapporti federali sugli impatti climatici, sospeso l’elenco delle catastrofi meteo-climatiche con danni superiori al miliardo di dollari e cancellato finanziamenti a progetti giudicati responsabili di esagerare i rischi climatici. È stato inoltre fermato lo sviluppo dell’Atlas 15, una banca dati per stimare i rischi di precipitazioni estreme, mentre non è chiaro se la seconda fase del progetto – quella che avrebbe dovuto valutare l’aumento dei rischi futuri – sarà completata.

Alcune decisioni sono state riviste dopo le proteste della comunità scientifica. A inizio estate, il Pentagono aveva annunciato la sospensione della condivisione di dati satellitari a microonde usati per monitorare gli uragani nelle ore notturne. Di fronte alle obiezioni dei meteorologi, il Dipartimento della Difesa ha però deciso di mantenere attivo il flusso di dati almeno fino al prossimo anno.

Intanto, dopo la riduzione di personale del National Weather Service dovuta a pensionamenti e licenziamenti, che aveva messo a rischio la copertura 24 ore su 24 di alcune sedi, la NOAA ha ottenuto dalla Casa Bianca un’esenzione al blocco delle assunzioni. Nelle ultime settimane il servizio ha iniziato a pubblicare nuovi bandi di lavoro.

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