Trump sull'assassinio di Kennedy: "Oswald non agì da solo"

Il presidente commenta in questo modo il rilascio dei nuovi file sull'omicidio di JFK durante un'intervista radiofonica, anche se non è apparso nulla che possa mettere in dubbio la versione ufficiale sulla sola colpevolezza di Lee Harvey Oswald.

Il presidente Donald Trump ha dichiarato di credere che Lee Harvey Oswald sia stato l'assassino del presidente John F. Kennedy, ma ha anche affermato (senza portare alcuna prova) che l'attentatore non avrebbe agito da solo.

Le dichiarazioni sono state rilasciate durante un'intervista con il conduttore radiofonico Clay Travis del programma Outkick.

"Pensi personalmente che Oswald abbia ucciso JFK?", ha chiesto Travis all'ex presidente, in riferimento al recente rilascio di migliaia di file relativi all'assassinio.

"Sì, l'ho sempre pensato", ha risposto Trump, aggiungendo però una precisazione significativa:

"Naturalmente è stato... aiutato".

Nonostante il Dipartimento di Giustizia abbia da tempo confermato che Oswald agì in solitudine nell'assassinio di Kennedy, numerose teorie del complotto hanno messo in dubbio questa versione nel corso dei decenni, ipotizzando il coinvolgimento di una o più persone oltre a Oswald.

Vale la pena ricordare che Oswald, accusato formalmente dell'assassinio del presidente Kennedy, negò sempre ogni responsabilità per l'attentato.

Fu ucciso da Jack Ruby due giorni dopo l'assassinio avvenuto nel 1963, mentre veniva trasportato verso il carcere, senza che si potesse arrivare a un processo.

Durante l'intervista, Trump ha commentato anche il contenuto dei documenti recentemente desecretati, definendoli "poco spettacolari", aggiungendo che questo potrebbe essere "una cosa positiva".

"Non credo ci sia nulla di sconvolgente", ha affermato il presidente, sottolineando che le persone potranno trarre le proprie "conclusioni" riguardo all'assassino.

La teoria espressa da Trump, secondo cui Oswald potrebbe aver avuto un complice, non ha trovato conferma nei file rilasciati, come lui stesso ha indirettamente riconosciuto nei suoi commenti sulla natura non rivoluzionaria dei documenti resi pubblici.

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