Trump su Musk: "Relazione finita, rischia gravi conseguenze"

Il presidente attacca il fondatore di Tesla dopo le critiche al pacchetto fiscale e minaccia ritorsioni se Musk finanzierà candidati democratici

Trump su Musk: "Relazione finita, rischia gravi conseguenze"
White House

Il presidente Donald Trump ha dichiarato di considerare conclusa la sua relazione con Elon Musk, sostendo di non avere intenzione di ripararla. La dichiarazione è arrivata nel corso di un’intervista telefonica fatta sabato con Kristen Welker di NBC News, pochi giorni dopo lo scontro pubblico tra i due. "Penso sia un peccato che sia così depresso e col cuore spezzato", ha detto il presidente, riferendosi al fondatore di Tesla e già volto di punta del Department of Government Efficiency (DOGE).

Trump ha accompagnato le sue parole con un avvertimento esplicito. Secondo il presidente, Musk potrebbe affrontare "gravi conseguenze" se decidesse di finanziare candidati democratici nelle prossime elezioni, in particolare contro quei deputati repubblicani che sosterranno il "grande e bellissimo disegno di legge" fiscale dell’amministrazione. Il presidente non ha però specificato la natura di queste conseguenze.

Alla domanda diretta se avesse intenzione di parlare con Musk, Trump ha risposto negativamente. "Lo presumerei", ha dichiarato quando gli è stato chiesto se la relazione fosse giunta al capolinea. Ha anche accusato l’imprenditore di essere "irrispettoso verso l’ufficio del presidente", segnando una netta cesura rispetto a quella che fino a pochi mesi fa era una stretta alleanza politica ed economica.

Il deterioramento del rapporto giunge dopo un lungo periodo di collaborazione, culminato con il sostegno offerto da Musk durante la campagna presidenziale del 2024. Il miliardario aveva infatti contribuito con oltre 290 milioni di dollari ai candidati repubblicani, prima di annunciare una riduzione della propria spesa politica. La scorsa settimana, Musk ha attaccato apertamente l’attuale leadership repubblicana, scrivendo sui social media che i politici "che hanno tradito il popolo americano" dovrebbero essere licenziati a novembre.

Anche lo speaker della Camera dei Deputati, Mike Johnson, repubblicano della Louisiana, è intervenuto sul tema. In un’intervista al programma This Week di ABC, Johnson ha definito "un grande errore" qualsiasi iniziativa di Musk volta ad ostacolare i deputati repubblicani favorevoli al disegno di legge voluto dal presidente.

Lo scontro ha come sfondo un ampio pacchetto fiscale e di spesa che l’amministrazione Trump sta promuovendo in Congresso. Musk ha definito il provvedimento una "disgustosa abominazione", innescando l’ira del presidente. Trump ha replicato durante una conferenza stampa nell’Ufficio Ovale insieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz, esprimendo la propria delusione per l’atteggiamento dell’imprenditore. "Conosce molto bene il funzionamento interno della legislazione", ha detto il presidente, sottintendendo un tradimento da parte di un alleato informato.

La polemica si è intensificata anche sui social media. Mentre Trump rispondeva alle domande dei giornalisti, Musk ha pubblicato su X (ex Twitter) un post in tempo reale, sostenendo che Trump avrebbe perso le elezioni senza il suo supporto. In un altro messaggio, poi rimosso, Musk ha lanciato un'accusa grave, scrivendo che il presidente sarebbe "nei file di Epstein", riferimento respinto da Trump come "vecchie notizie".

Trump aveva precedentemente replicato su Truth Social, sostenendo che il modo "più semplice" per contenere la spesa pubblica sarebbe "terminare i sussidi e i contratti governativi di Elon". A NBC News, il presidente ha poi precisato di avere l’autorità per farlo, pur aggiungendo di non aver ancora preso in considerazione l’ipotesi.

La rottura rappresenta un momento significativo nella dinamica politica dell’attuale amministrazione. Durante la campagna elettorale del 2024, Musk era stato una figura centrale nel sostegno ai candidati repubblicani, offrendo risorse economiche e legittimazione pubblica a molte delle priorità dell’allora candidato Trump. La frattura si è invece aperta sulle divergenze relative alla gestione della spesa pubblica e alla direzione legislativa intrapresa dalla Casa Bianca.

Il deterioramento dei rapporti tra i due uomini segna dunque la fine di un’alleanza che aveva avuto un impatto diretto sull’equilibrio politico negli Stati Uniti. Se e come questa separazione influirà sulle future decisioni legislative e sugli assetti elettorali resta incerto, ma le dichiarazioni del presidente fanno intendere una volontà chiara di non cercare una riconciliazione.

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