Trump spinge per l'approvazione delle nuove sanzioni contro la Russia?
Il presidente americano avrebbe dato il via libera al senatore Graham per procedere con il disegno di legge che prevede dazi del 500% sui Paesi che commerciano con Mosca. La misura punta a costringere Putin ai negoziati.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe dato il via libera per procedere con il disegno di legge sulle cosiddette "sanzioni infernali" contro la Russia. Lo ha annunciato il senatore repubblicano Lindsey Graham in un'intervista rilasciata ad ABC News, rivelando che Trump gli ha comunicato la sua decisione durante una partita a golf.
"Ieri ho giocato a golf con lui. Mi ha detto: 'È ora di andare avanti con il vostro disegno di legge'", ha dichiarato Graham. Ciò rappresenterebbe la prima volta che il presidente si esprime a favore dell'iniziativa legislativa, dopo aver precedentemente chiesto ai repubblicani del Senato di rimandare la votazione per mantenere aperte le possibilità di negoziato con Mosca.
Il meccanismo delle nuove sanzioni
Il disegno di legge, che sarà esaminato dopo la pausa estiva del 7 luglio, prevede un meccanismo di sanzioni secondarie particolarmente severo. "Se acquisti prodotti dalla Russia e non aiuti l'Ucraina, sui tuoi beni che entrano negli Stati Uniti si applica un dazio del 500%", ha spiegato Graham.
La misura è stata progettata per colpire principalmente i grandi Paesi acquirenti di petrolio russo. Il senatore ha identificato specificamente India e Cina come i principali obiettivi, sottolineando che questi due paesi rappresentano il 70% delle esportazioni petrolifere russe. L'introduzione di dazi così elevati nei confronti di Nuova Delhi e Pechino, secondo Graham, li costringerebbe a "smettere di sostenere la macchina bellica di Putin".
Il disegno di legge, presentato nella primavera del 2025, è il risultato di un'iniziativa bipartisan guidata proprio dal senatore repubblicano Lindsey Graham e dal senatore democratico Richard Blumenthal. La proposta di legge gode di un ampio sostegno nel Senato, con 84 senatori su 100 che hanno espresso il loro appoggio. Oltre ai dazi del 500% sull'importazione da Paesi che acquistano petrolio russo, prodotti petroliferi o gas naturale dalla Russia, il disegno di legge prevede anche sanzioni contro qualsiasi Paese che acquisti uranio russo.
Il ruolo del presidente nell'applicazione
Graham ha chiarito che, anche in caso di approvazione, le sanzioni non entreranno immediatamente in vigore. La decisione finale spetterà al presidente, che avrà la discrezionalità di scegliere quando e contro chi applicare le misure. "Ma daremo al presidente Trump uno strumento che finora non ha", ha sottolineato il senatore, spiegando che l'obiettivo è fornire al presidente americano la leva necessaria per "costringere Putin a sedersi al tavolo dei negoziati".
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l'amministrazione Trump nelle ultime settimane aveva tentato di convincere Graham ad ammorbidire le formulazioni del disegno di legge, proponendo di aggiungere eccezioni che avrebbero permesso al presidente di scegliere selettivamente contro chi introdurre le restrizioni. Il senatore democratico Blumenthal ha confermato che ci sono state consultazioni private con la Casa Bianca, ma si è rifiutato di commentarne il contenuto.
Il cambio di strategia dell'Amministrazione
La presunta decisione di Trump rappresenta un significativo cambio di rotta rispetto alle posizioni espresse nelle settimane precedenti. A metà giugno, il presidente aveva dichiarato di non voler introdurre nuove restrizioni contro la Russia, spiegando di essere ancora in attesa di un'opportunità per concludere un accordo di pace sull'Ucraina. Trump aveva anche sottolineato che le sanzioni "non sono una strada a senso unico" e che costano agli Stati Uniti "una cifra considerevole".
Anche il Segretario di Stato Marco Rubio aveva espresso preoccupazioni simili, argomentando che gli Stati Uniti non avevano fretta di introdurre nuove limitazioni per mantenere aperta la possibilità di negoziare con Mosca sulla fine del conflitto. "Se arriviamo e li schiacciamo con nuove sanzioni, probabilmente perderemo l'opportunità di parlare con loro di un cessate il fuoco, e chi parlerà con loro allora?", aveva osservato Rubio, assicurando però che Trump "sa quando sarà il momento e il luogo giusto" per introdurre nuove sanzioni.
Il sostegno espresso ora da Trump al disegno di legge di Graham suggerisce che la Casa Bianca potrebbe aver concluso che sia necessario aumentare la pressione su Mosca attraverso strumenti legislativi più incisivi, pur mantenendo la flessibilità operativa nelle mani del presidente.