Trump smentisce le voci sulla salute dopo un’assenza di una settimana
Il presidente americano, 79 anni, è riapparso davanti alle telecamere annunciando lo spostamento del comando delle forze spaziali e minimizzando le speculazioni sulle sue condizioni fisiche

Donald Trump è tornato davanti alle telecamere il 2 settembre, dopo un’assenza di una settimana che aveva alimentato speculazioni sul suo stato di salute. In occasione dell’annuncio del trasferimento del comando delle forze spaziali a Huntsville, in Alabama, il presidente ha risposto ad alcune domande, tra cui una sulla propria forma fisica.
Un giornalista di Fox News ha ironizzato chiedendogli «come avesse appreso nel fine settimana di essere morto», alludendo alle voci diffuse sui social. Trump ha replicato affermando di essere stato «molto attivo nel corso del weekend» e di aver già tenuto numerose conferenze stampa nei giorni precedenti. Ha aggiunto che, a differenza di Joe Biden, non può permettersi di restare lontano dalle telecamere senza che si sollevino dubbi sulla sua salute.
La Casa Bianca attribuisce le speculazioni ai democratici e ai media, che in realtà sono rimasti prudenti durante i giorni dell’assenza, coincidenti con il lungo weekend del Labor Day.
Negli ultimi mesi l’attenzione dei fotografi si è concentrata sulle mani del presidente. La pelle, talvolta scurita o coperta di trucco, aveva già suscitato interrogativi durante la campagna elettorale. Nel dicembre 2024 Trump aveva spiegato a Time che si trattava delle conseguenze di «migliaia di strette di mano».
In aprile, il medico della Casa Bianca Sean Barbabella aveva diffuso un comunicato molto positivo dopo una serie di esami al presidente, attribuendo la sua buona forma alle «frequenti vittorie nei tornei di golf». Tuttavia, a luglio, la portavoce Karoline Leavitt ha dovuto precisare che le contusioni osservate erano compatibili con «una lieve irritazione dei tessuti molli dovuta a strette di mano frequenti e all’uso di aspirina», farmaco assunto per prevenzione cardiovascolare. Lo stesso Barbabella aveva anche spiegato le caviglie gonfie come effetto di un’insufficienza venosa cronica, condizione comune tra gli over 70.
Il vicepresidente J. D. Vance, intervistato da USA Today a fine agosto, ha definito Trump in «incredibilmente buona salute», pur riconoscendo che «le tragedie possono sempre accadere».
Il tema della salute presidenziale resta però delicato per i media americani, reduci dal precedente Biden, spesso accusati di aver minimizzato il deterioramento fisico e cognitivo del presidente democratico. Ora si trovano di fronte a un nuovo dilemma: quanto credere a un’amministrazione che intrattiene un rapporto conflittuale con la verità e con la stampa.
Trump è noto per le sue digressioni e per la mancanza di coerenza nei discorsi, con frequenti riferimenti eccentrici che alimentano l’ironia degli avversari. Gavin Newsom, governatore della California, ha dichiarato a giugno che il presidente «non è più la stessa persona di quattro anni fa» e che «non è in grado di sostenere un ragionamento».
Parallelamente, la Casa Bianca ha modificato la gestione dei rapporti con la stampa: accanto ai giornalisti tradizionali vengono invitati influencer e commentatori conservatori, che spesso hanno il privilegio di porre la prima domanda. Il 28 agosto, ad esempio, è stato chiamato a intervenire Brandon Tatum, ex poliziotto e youtuber, il giorno dopo una strage in una chiesa di Minneapolis. In queste occasioni Trump non manca di congratularsi con chi gli rivolge quesiti favorevoli.
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