Trump shock: "Gli USA prenderanno il controllo di Gaza"
Il presidente annuncia in conferenza stampa un nuovo controverso piano per prendere il controllo della Striscia di Gaza e trasformarla nella "Riviera del Medio Oriente", scatenando dure reazioni internazionali.

In una conferenza stampa congiunta con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, il presidente Trump ha fatto un annuncio shock: gli Stati Uniti intendono "prendere il controllo" di Gaza e ne assumeranno la "proprietà".
"The U.S. will take over the Gaza Strip, and we will do a job with it, too." –President Donald J. Trump pic.twitter.com/aCqLl9Gwwn
— President Donald J. Trump (@POTUS) February 5, 2025
Una proposta che ha immediatamente scatenato reazioni di sdegno sia a livello nazionale che internazionale.
I dettagli del piano
Il piano presentato da Trump prevede una completa ristrutturazione del territorio di Gaza, attualmente devastato dalla guerra.
"Saremo responsabili dello smantellamento di tutte le bombe inesplose e delle altre armi sul sito, livelleremo l'area e ci sbarazzeremo degli edifici distrutti".
Trump ha aggiunto che il progetto fornirà "un numero illimitato di posti di lavoro e alloggi per la popolazione della zona".
La visione di Trump per Gaza è ambiziosa quanto controversa: trasformare quello che lui stesso ha definito un "sito di demolizione" nella "Riviera del Medio Oriente" controllata dagli Stati Uniti sul lungo periodo.
Trump calls Gaza "the Riviera of the Middle East" pic.twitter.com/IIGzcMu55K
— Aaron Rupar (@atrupar) February 5, 2025
Il presidente non ha escluso l'uso della forza militare americana per realizzare questo obiettivo, affermando che "faremo tutto ciò che è necessario".
La questione palestinese
Il piano prevede il reinsediamento permanente dei due milioni di palestinesi che attualmente vivono a Gaza in Paesi vicini come Giordania ed Egitto.
Trump ha espresso ottimismo sul fatto che i leader di questi paesi "apriranno i loro cuori" all'idea nel tempo, nonostante le loro ferme opposizioni già espresse più volte.
Trump ha aggiunto che è giunto il momento di "fare qualcosa di diverso" perché "se si torna indietro, finirà nello stesso modo in cui è stato per cento anni".
Alla domanda su chi immagina possa vivere nel territorio riqualificato dopo la ricostruzione, Trump ha risposto che "la gente del mondo" - compresi i palestinesi e presumibilmente gli israeliani - potrebbe trasferirsi a Gaza una volta ricostruita.
COLLINS: Where exactly are you suggesting Gazans should go? Who do you envision living there?
— Aaron Rupar (@atrupar) February 5, 2025
TRUMP: I envision world people living there. The world's people. I think you'll make that into an international, unbelievable place. pic.twitter.com/cYMQPVhYhj
Netanyahu, presente alla conferenza stampa, non ha esplicitamente appoggiato la proposta ma l'ha definita "un'idea diversa" che potrebbe "cambiare la storia", lodando Trump come "il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca".
Successivamente è stato anche il Segretario di Stato Marco Rubio ad intervenire su X dicendo che Gaza deve essere libera da Hamas e che gli Stati Uniti sono pronti a guidare il mondo e “rendere Gaza bella di nuovo”.
Gaza MUST BE FREE from Hamas. As @POTUS shared today, the United States stands ready to lead and Make Gaza Beautiful Again. Our pursuit is one of lasting peace in the region for all people.
— Secretary Marco Rubio (@SecRubio) February 5, 2025
Reazioni di condanna internazionale
La proposta ha suscitato immediate condanne. L'Arabia Saudita ha rilasciato una dichiarazione che respinge categoricamente qualsiasi tentativo di spostare i palestinesi dalle loro terre, ribadendo che non stabilirà relazioni con Israele senza la creazione di uno stato palestinese.
#Statement | The Foreign Ministry affirms that Saudi Arabia’s position on the establishment of a Palestinian state is firm and unwavering. HRH Prince Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, Crown Prince and Prime Minister clearly and unequivocally reaffirmed this stance. pic.twitter.com/0uuoq8h12I
— Foreign Ministry 🇸🇦 (@KSAmofaEN) February 5, 2025
Hamas, attraverso il suo alto funzionario Sami Abu Zuhri, ha condannato il piano definendolo "una ricetta per generare caos e tensione nella regione".
L'inviato palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha ricordato a sua volta che "la nostra patria è la nostra patria" e che i leader mondiali dovrebbero rispettare il desiderio dei palestinesi di rimanere a Gaza.
Critiche interne agli USA
Le reazioni nel Congresso americano sono state altrettanto severe.
Il senatore democratico Chris Murphy ha definito il piano "una idea malata", avvertendo che "un'invasione americana di Gaza porterebbe al massacro di migliaia di soldati americani e a decenni di guerra in Medio Oriente".
He’s totally lost it. A U.S. invasion of Gaza would lead to the slaughter of thousands of U.S. troops and decades of war in the Middle East. It’s like a bad, sick joke. https://t.co/on4Vf4z4kB
— Chris Murphy 🟧 (@ChrisMurphyCT) February 5, 2025
Il deputato democratico Eric Swalwell ha scritto su X: “Cosa? Gli Stati Uniti intendono occupare Gaza. Meno male che ci era stata promessa la fine delle guerre senza fine. Ora stando al mio conteggio vogliamo occupare Groenlandia, Canada, Canale di Panama… e Gaza?”
Wait what? The U.S. is going to occupy Gaza? We were promised no more endless wars. By my count we are occupying Greenland, Canada, Panama Canal, and now..Gaza? https://t.co/9FKDWPEgvy
— Rep. Eric Swalwell (@RepSwalwell) February 5, 2025
Rashida Tlaib, membro del Congresso americano-palestinese, ha dichiarato fermamente che "i palestinesi non andranno da nessuna parte".
Palestinians aren’t going anywhere. This president can only spew this fanatical bullshit because of bipartisan support in Congress for funding genocide and ethnic cleansing. It's time for my two-state solution colleagues to speak up. https://t.co/WEKKUHfMpj
— Rashida Tlaib (@RashidaTlaib) February 5, 2025
Anche il senatore democratico Chris Van Hollen ha definito la proposta "una pulizia etnica con un altro nome".
Van Hollen: "He just said that it will be US policy to forcibly displace 2 million Palestinians from the Gaza Strip. That is ethnic cleansing by another name. He said the US would then own the Gaza Strip and we would develop it and other countries would take these Palestinians." pic.twitter.com/HOUfG2bWAJ
— Aaron Rupar (@atrupar) February 5, 2025
Amnesty International USA ha sottolineato che "rimuovere tutti i palestinesi da Gaza equivale a distruggerli come popolo".
Removing all Palestinians from Gaza is tantamount to destroying them as a people. Gaza is their home.
— Paul O'Brien (@dpaulobrien) February 5, 2025
Gaza's death & destruction is a result of the gov of Israel killing civilians by the thousands, often with US bombs.
Il Consiglio sulle Relazioni Islamico-Americane ha a sua volta ribadito ribadito che "Gaza appartiene al popolo palestinese, non agli Stati Uniti".
Anche Jon Alterman, responsabile del programma per il Medio Oriente presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, ha espresso scetticismo sulla fattibilità del piano, ricordando che "molti abitanti di Gaza sono discendenti di palestinesi che fuggirono da parti dell'attuale Israele e non hanno mai potuto tornare nelle loro case precedenti".
Persino alcuni esponenti repubblicani si sono dimostrati scettici di fronte alla proposta di Trump.
"Vedremo cosa ne pensano i nostri amici arabi", ha detto il senatore repubblicano Lindsey Graham. "Penso che la maggior parte dei cittadini della South Carolina probabilmente non sarebbe entusiasta di mandare gli americani a conquistare Gaza. Potrebbe essere problematico".
GOP reax to Trump’s takeover Gaza plan.
— Manu Raju (@mkraju) February 5, 2025
Lindsey Graham says it an “interesting proposal" but also "problematic."
“We’ll see what our Arab friends say about that. I think most South Carolinians would probably not be excited about sending Americans to take over Gaza. I think…
In questo contesto è chiaro che la proposta di Trump solleva interrogativi fondamentali sulla stabilità regionale e sul futuro del conflitto israelo-palestinese e rischia di mettere a repentaglio tutto quanto raggiunto sinora sia in termini di cessate il fuoco a Gaza che di prospettive più generali di pace in Medio Oriente.