Trump ritira la nomina di Jared Isaacman alla guida della NASA
L'imprenditore miliardario, sostenuto da Musk e dalla comunità spaziale, era in attesa del voto finale al Senato. Il ritiro arriva mentre l'amministrazione propone tagli record all'agenzia spaziale

La Casa Bianca ha comunicato a Jared Isaacman, imprenditore miliardario e fondatore di Shift4 Payments, che la sua nomina a capo della NASA è stata ritirata. La decisione, annunciata venerdì, è stata confermata da una fonte a conoscenza della questione, che ha parlato in condizione di anonimato.
Isaacman, noto per aver partecipato a due voli spaziali con SpaceX e per averne commissionati altri due, aveva già ottenuto il via libera dalla commissione commercio del Senato. Il voto in aula era previsto a breve, probabilmente già dalla settimana successiva. L'interessato ha rifiutato di commentare l’accaduto, mentre una portavoce della Casa Bianca ha confermato che il presidente Donald Trump nominerà un nuovo candidato.
Le motivazioni ufficiali del ritiro non sono state rese note. Tuttavia, secondo diverse fonti, esisterebbero tensioni interne al partito repubblicano in merito alla nomina. In particolare, alcuni membri del Congresso avrebbero espresso perplessità per i legami tra Isaacman e SpaceX, l’azienda fondata da Elon Musk, che ha appena concluso il suo mandato come capo del Department of Government Efficiency (DOGE), un ruolo strategico voluto dalla stessa amministrazione Trump.
Il rapporto tra Isaacman e Musk ha sollevato sospetti tra alcuni esponenti del Congresso, preoccupati per una possibile commistione tra interessi privati e pubblici nella gestione dell’agenzia spaziale. Isaacman godeva però del sostegno di una parte rilevante della comunità scientifica e aerospaziale, e secondo una fonte vicina alla vicenda, alcuni suoi alleati – incluso Musk – starebbero esercitando pressioni sulla Casa Bianca per salvare la nomina.
Il ritiro della candidatura arriva in un momento delicato per la NASA. Venerdì, l’amministrazione Trump ha pubblicato la propria proposta di bilancio, che prevede un taglio del 24 per cento al finanziamento dell’agenzia. Si tratterebbe, secondo la Planetary Society, del livello più basso di finanziamento dal 1961, se aggiustato per l’inflazione. La maggior parte dei tagli colpirebbe i programmi scientifici.
Il possibile collegamento tra il ritiro di Isaacman e le tensioni interne all’amministrazione è stato sollevato pubblicamente da Laura Loomer, attivista conservatrice e figura influente nell’entourage presidenziale. In un post pubblicato su X, Loomer ha suggerito che Isaacman potrebbe essere vittima di una manovra ritorsiva legata alla sua amicizia con Musk. Secondo l’attivista, questa dinamica farebbe parte di “un attacco coordinato” con l’obiettivo di minare l’asse tra Trump e Musk in vista delle elezioni di metà mandato previste nel 2026.