Trump rilancia la stretta sull'immigrazione

Una legge firmata dal presidente Trump rivoluziona il sistema migratorio statunitense: espulsioni accelerate, assunzioni di massa, detenzione estesa e rimpatri verso Paesi terzi anche senza garanzie di sicurezza.

Trump rilancia la stretta sull'immigrazione
Department of Homeland Security

Con la firma del Big and Beutiful Bill, l'amministrazione Trump ha ottenuto un massiccio stanziamento da 170 miliardi di dollari per rafforzare la sicurezza alle frontiere e potenziare la macchina delle espulsioni. La parte preponderante di questi fondi sarà destinata al Department of Homeland Security (DHS), con l'Immigration and Customs Enforcement (ICE) pronta a raddoppiare gli spazi di detenzione e ad assumere 10.000 nuovi agenti. Secondo quanto riportati dal New York Times, l’obiettivo dichiarato è realizzare il più alto numero di espulsioni nella storia degli Stati Uniti.

Il budget annuale di ICE passerà da circa 8 miliardi a 28 miliardi di dollari, rendendolo l’ente di polizia federale con i finanziamenti più alti. Gli agenti saranno distribuiti su tutto il territorio nazionale, incluse metropoli come New York e Los Angeles, e il numero complessivo dei funzionari addetti alle espulsioni raggiungerà quota 16.000, superando i 13.700 agenti speciali dell’FBI.

Tom Homan, nominato "zar della frontiera" da Trump, ha dichiarato: “Vedrete un livello di applicazione delle leggi migratorie come mai prima d’ora”. Secondo Homan, la priorità è espandere la capacità di detenzione, anche per far fronte all'attuale sovraccarico: ICE detiene già 58.000 immigrati, a fronte di una capacità teorica di 41.000 posti. In un giorno recente, erano disponibili solo 200 letti.

La nuova legge stanzia 45 miliardi di dollari per aumentare la capacità detentiva fino a 100.000 posti. Le principali aziende private del settore, CoreCivic e Geo Group, hanno già avviato contatti con il governo per offrire letti disponibili e costruire nuove strutture, anche temporanee. Secondo Joe Gomes di Noble Capital, le due aziende sono in grado di avviare immediatamente nuovi contratti multimilionari. Entrambe, tuttavia, sostengono di non fare lobby a favore di politiche migratorie.

Le associazioni per i diritti dei migranti avvertono che una simile espansione rapida rischia di compromettere gli standard minimi di sicurezza e igiene. “Si rischia una calamità umanitaria, con prigioni improvvisate e condizioni di detenzione pericolose”, ha dichiarato Robyn Barnard di Human Rights First. Tricia McLaughlin, portavoce del DHS, ha difeso l’operato di ICE, sostenendo che le strutture vengono ispezionate regolarmente da agenzie esterne.

Come spiega il Washington Post, n ulteriore elemento di allarme è rappresentato dalla velocizzazione delle espulsioni verso Paesi terzi, anche in assenza di garanzie diplomatiche sulla sicurezza dei deportati. Secondo un promemoria diffuso da Todd M. Lyons, direttore ad interim di ICE, in seguito a una decisione della Corte Suprema, gli agenti possono ora espellere immigrati verso Paesi diversi da quello d’origine con preavvisi ridotti fino a sei ore in situazioni “urgenti”. In assenza di garanzie da parte del Paese ricevente, i migranti devono essere informati almeno 24 ore prima, ma senza che venga loro chiesto se temono per la propria incolumità.

Organizzazioni legali hanno denunciato la misura, giudicandola incostituzionale. Trina Realmuto, direttrice della National Immigration Litigation Alliance, ha sottolineato che “migliaia di vite sono a rischio di persecuzione e tortura”. Il gruppo ha intentato una causa contro il governo, portando in evidenza il caso di un guatemalteco deportato illegalmente in Messico, dove fu rapito e stuprato.

Il giudice federale Brian Murphy aveva inizialmente bloccato le espulsioni senza garanzie, imponendo che i migranti ricevessero almeno dieci giorni di preavviso, accesso a un avvocato e uno screening per verificare rischi specifici. Tuttavia, la Corte Suprema ha sospeso la sentenza, aprendo la strada alla ripresa delle espulsioni rapide.

La nuova linea, formalizzata da Lyons sulla base di una direttiva del segretario del DHS Kristi Noem, stabilisce che, anche nel caso di Paesi senza garanzie formali, è sufficiente uno screening accelerato entro 24 ore, durante il quale il migrante può accedere a un avvocato. In situazioni straordinarie, la procedura può essere completata in sole sei ore, previo via libera degli uffici legali del DHS.

Il contesto normativo in cui si inseriscono queste misure è quello di un’aggressiva strategia migratoria avviata da Trump sin dall’inizio del suo secondo mandato. L'amministrazione ha sospeso i programmi di reinsediamento dei rifugiati, bloccato l’asilo al confine sud, cercato di abolire la cittadinanza per i nati negli Stati Uniti da genitori irregolari e invocato l’Alien Enemies Act per deportare cittadini venezuelani in una prigione in El Salvador.

Per sostenere le nuove politiche, il Congresso ha approvato tagli alla spesa sociale, compresi Medicaid e sussidi alimentari, ora negati a intere categorie di immigrati regolari. I richiedenti asilo dovranno versare una tassa iniziale di 100 dollari, a cui si aggiungeranno altri 100 dollari annuali fino alla decisione della loro pratica. Le spese per i ricorsi aumenteranno di circa 800 dollari.

È inoltre introdotta una tassa dell’1% sulle rimesse inviate all’estero dagli immigrati. Oltre 4 miliardi di dollari saranno destinati all’assunzione e formazione di nuovi agenti della Customs and Border Protection (CBP), mentre oltre 46 miliardi finanzieranno la costruzione di nuovi tratti di muro alla frontiera e sistemi di sorveglianza con tecnologie di intelligenza artificiale. Il testo di legge richiede esplicitamente l’integrazione di machine learning e altri strumenti innovativi per contrastare il traffico di stupefacenti.

Infine, il sistema giudiziario dell’immigrazione riceverà 3 miliardi di dollari aggiuntivi, nel tentativo di affrontare l’arretrato di oltre 3,5 milioni di casi. Tuttavia, esperti del settore temono che il potenziamento non sarà sufficiente a reggere l’aumento massiccio di arresti e detenzioni.

Andrea Flores, ex dirigente del National Security Council sotto la presidenza Biden, ha commentato: “Questa legge formalizza una politica che punta alla riduzione della popolazione immigrata negli Stati Uniti. È un segnale che il Congresso ha abbracciato il restrizionismo migratorio come priorità nazionale”.

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