Trump rilancia: Canada come 51esimo Stato e Gaza sotto controllo americano
In volo verso New Orleans Trump torna a parlare con i giornalisti delle sue ambizioni espansionistiche: dalla proposta di annessione del Canada al controverso piano per Gaza.

In una serie di dichiarazioni rilasciate ai giornalisti sul volo verso New Orleans per partecipare al Super Bowl, il presidente Donald Trump ha ribadito la sua posizione su due ambiziosi progetti che potrebbero ridisegnare radicalmente la mappa geopolitica mondiale: l'annessione del Canada come 51° Stato americano e un piano per il controllo statunitense di Gaza.
La visione di Trump per il Canada
"Sarebbe la cosa migliore che possano fare".
Così Trump si è rivolto ai giornalisti riferendosi alla possibile annessione del Canada come 51esimo Stato degli Stati Uniti.
Il presidente ha criticato quella che ha definito una "linea artificiale" tracciata anni fa con un righello per dividere i due Paesi, sostenendo che la sua eliminazione renderebbe il territorio del Nord America "più bello".
La proposta si inserisce in un contesto di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Canada.
Trump ha ribadito l'esistenza di un deficit commerciale di 200 miliardi di dollari annui con il Canada, definendolo di fatto un sussidio che gli Stati Uniti non possono più permettersi di dare. Ma ha aggiunto:
"Se fossero il 51° Stato, non avrei problemi a concederglielo".
Trump: Now, I love the people of Canada. We have a great relationship. But if they became our 51st state, it would be the greatest thing they could ever do.
— Acyn (@Acyn) February 10, 2025
And think of how beautiful that country would be without that artificial line running right through it. Somebody drew it… pic.twitter.com/PJdL4n1sB0
Recentemente, Trump e il primo ministro canadese Justin Trudeau hanno raggiunto un accordo temporaneo sulla sospensione per 30 giorni dei dazi del 25%.
In cambio, il Canada si è impegnato a rafforzare la sicurezza del confine settentrionale e a contrastare il traffico di fentanyl verso gli USA, ribadendo l'impegno per lo stanziamento di 1,3 miliardi di dollari per il piano di sicurezza transfrontaliera già annunciato a dicembre.
Un accordo simile è stato siglato lo stesso giorno con il presidente messicano Claudia Sheinbaum.
Il controverso piano per Gaza
Ancora più ambizioso e controverso è il piano di Trump per Gaza, che prevede che gli Stati Uniti assumano direttamente la gestione del territorio palestinese.
Il presidente ha illustrato così il progetto, dopo aver definito l'attuale Gaza “un sito di demolizione”:
“Pensatela come se fosse un grande sito immobiliare di cui gli Stati Uniti prenderanno possesso e svilupperanno molto lentamente.”
Reporter: Does your commitment to rebuilding Gaza extend beyond your time in office?
— Acyn (@Acyn) February 10, 2025
Trump: I’m committed to buying and owning Gaza. As far as us rebuilding it, we may give it to other states in the Middle East to build sections of it. There’s nothing to move back into—the place… pic.twitter.com/f4To5Nh2V7
Il progetto, che segna una netta rottura con decenni di politica estera americana nella regione, prevede che Israele ceda Gaza agli Stati Uniti.
Trump ha delineato un futuro in cui l'area verrebbe “bonificata e sistemata”, con l'espulsione di Hamas e la realizzazione di “bellissimi siti”, finanziati dai Paesi più ricchi del Medio Oriente.
Il presidente sostiene che questo piano garantirebbe “stabilità nell'area” a costi contenuti, pur non fornendo dettagli logistici e lasciando aperti interrogativi riguardo alla possibile presenza di truppe americane sul territorio.
La proposta include anche il controverso reinsediamento dei palestinesi in Egitto e Giordania, Paesi che hanno già respinto categoricamente tale possibilità. Ma Trump ha ribadito che i palestinesi non hanno alternative, visto che lì non c'è più nulla in piedi di agibile dove vivere al momento.
Le reazioni internazionali, ad eccezione di Israele, sono state in gran parte fortemente negative, con i leader dei Paesi arabi della regione e persino alcuni alleati repubblicani di Trump che hanno espresso perplessità sulla fattibilità di questo piano.