Trump revoca altre autorizzazioni di sicurezza: dopo Biden, nel mirino Blinken ed altri rivali politici

La nuova direttiva presidenziale colpisce otto personalità di spicco, tra cui il Procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg ed il Procuratore generale di New York Letitia James, che hanno indagato su Trump.

Trump revoca altre autorizzazioni di sicurezza: dopo Biden, nel mirino Blinken ed altri rivali politici
L’ex Segretario di Stato Anthony Blinken

Il presidente Donald Trump ha annunciato una nuova serie di provvedimenti volti a revocare le autorizzazioni di sicurezza a otto importanti rivali politici, ampliando così la lista di coloro che sono Stati colpiti da provvedimenti della sua Amministrazione.

Questa mossa segue la recente revoca dell'accesso alle informazioni classificate all’ex presidente Joe Biden, motivata da una "mancanza di fiducia" nei confronti dell'ex presidente.

Blinken nel mirino

Tra i principali obiettivi della nuova direttiva spicca l'ex Segretario di Stato Anthony Blinken, architetto della controversa lettera dei "Dirty 51", un documento firmato da ex funzionari dell'intelligence alla vigilia delle elezioni del 2020.

La lettera, che definiva, poi si è scoperto, falsamente come "disinformazione russa" il contenuto del laptop di Hunter Biden rivelato per primo dal New York Post, ha avuto, secondo Trump, un ruolo nel condizionare l'opinione pubblica durante la campagna elettorale.

Implicazioni per il sistema giudiziario di New York

Il provvedimento colpisce anche il Procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg e la Procuratrice Generale di New York Letitia James, entrambi protagonisti di azioni legali contro Trump.

Bragg ha gestito l‘accusa nel processo sui pagamenti in nero a favore di Stormy Daniels per il quale Trump è stato poi condannato, mentre James ha condotto l'indagine per frode civile contro il presidente.

Sebbene la misura sia considerata principalmente simbolica per i due magistrati newyorkesi, potrebbe complicare anche lo svolgimento delle loro funzioni ufficiali.

Impedirà infatti loro l'accesso a tribunali federali, carceri e strutture delle forze dell'ordine federali nell'area di Foley Square, inclusi i tribunali Thurgood Marshall e Daniel Patrick Moynihan, il Metropolitan Correctional Center e l'edificio federale Jacob Javits, sede dell'ufficio dell'FBI di New York.

Gli altri obiettivi della direttiva

La lista include anche:

  • Jake Sullivan, ex consigliere per la Sicurezza Nazionale di Biden e consulente di Hillary Clinton durante la campagna del 2016;
  • Lisa Monaco, vice procuratore generale coinvolta nelle indagini su Trump e nel coordinamento della risposta del Dipartimento di Giustizia ai fatti del 6 gennaio;
  • Andrew Weissman, principale procuratore nell'indagine Russiagate condotta dall’ex procuratore speciale RobertMueller;
  • Mark Zaid, legale di parte civile nel procedimento di impeachment contro Trump del 2019;
  • Norm Eisen, consulente speciale della Commissione Giustizia della Camera durante lo stesso procedimento.

Impatto e conseguenze

Secondo Tim Parlatore, ex legale di Trump, se l'impatto pratico sui funzionari statali di New York potrebbe essere limitato, le conseguenze potrebbero essere ben più significative per figure come Mark Zaid, la cui professione legale si concentra proprio sulla sicurezza nazionale.

La misura riflette la determinazione dell'Amministrazione Trump nel perseguire quella che considera un'interferenza elettorale e una gestione impropria delle informazioni classificate da parte dei suoi oppositori politici.

Nel frattempo, Trump ha precisato che la sua Amministrazione non ha intenzione di avviare indagini specifiche sul suo predecessore, pur sottolineando che Biden non si è auto-graziato quando ha concesso la grazia a suo figlio Hunter e ad altri sei membri della famiglia.

Anche volendo, comunque, pressoché tutti gli atti di Biden da presidente sarebbero impossibili da impugnare dinanzi ad una corte vista la recente sentenza della Corte Suprema che ha ampliato l’applicazione della immunità presidenziale.

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