Trump propone l'invio di manifestanti anti-Tesla a un carcere di El Salvador
Il presidente sostiene la società di Elon Musk mentre l'amministrazione intensifica le misure contro i presunti atti di terrorismo domestico

Il presidente Donald Trump ha suggerito venerdì di inviare i manifestanti anti-Tesla, se condannati, in un famigerato carcere di El Salvador. La dichiarazione arriva dopo che il Dipartimento di Giustizia ha incriminato tre persone accusate di aver utilizzato bottiglie molotov contro veicoli e showroom Tesla.
"Non vedo l'ora di vedere questi malati teppisti terroristi ricevere condanne a 20 anni di carcere per ciò che stanno facendo a Elon Musk e Tesla. Forse potrebbero scontare le loro pene nelle prigioni di El Salvador, divenute recentemente famose per le loro deliziose condizioni!", ha scritto Trump in un post su Truth Social venerdì mattina.

Se condannati, gli imputati rischiano pene detentive che vanno dai 5 ai 20 anni, secondo quanto dichiarato dal Dipartimento di Giustizia.
Il precedente dei migranti venezuelani
L’Amministrazione Trump aveva già inviato centinaia di migranti venezuelani accusati di legami con bande criminali nella struttura salvadoregna CECOT (Centro di Contenimento del Terrorismo).
Tale pratica ha già suscitato cause legali in corso, che contestano queste espulsioni e cercano di impedirne altre.
Secondo diverse testimonianze, l’Amministrazione avrebbe proceduto a queste deportazioni con scarso preavviso e senza garantire ai migranti detenuti la possibilità di difendersi dalle accuse mosse contro di loro.
Condizioni nelle carceri salvadoregne
Le organizzazioni per i diritti umani denunciano condizioni estremamente critiche nel centro di detenzione CECOT.
John Raphling, ricercatore di Human Rights Watch, ha definito le condizioni delle carceri salvadoregne come "terribili", caratterizzate da sovraffollamento estremo, severità brutale, tortura e totale isolamento dalle comunicazioni esterne.
Sono state riportate violazioni sistematiche dei diritti umani, inclusa la negazione di trattamenti medici adeguati e di cibo sufficiente.
Questioni costituzionali e legali
La proposta di Trump di trasferire cittadini statunitensi in prigioni estere è ampiamente considerata dagli esperti una violazione della Costituzione americana.
Insha Rahman, vicepresidente per l'advocacy del Vera Institute of Justice, ha dichiarato che "non esiste alcun precedente per mandare cittadini statunitensi all’estero per scontare condanne in prigioni straniere" e che tale proposta è del tutto fuori dai limiti costituzionali e del giusto processo.
Lauren-Brooke Eisen, direttrice del programma di giustizia del Brennan Center for Justice, ha sottolineato come questa misura violerebbe chiaramente l’Ottavo Emendamento della Costituzione, che proibisce pene "crudeli e inusuali".
Inoltre, violerebbe anche il First Step Act, una legge firmata dallo stesso Trump nel suo primo mandato, che stabilisce che i detenuti federali debbano scontare le pene in strutture situate il più vicino possibile alle loro residenze.
Raphling ha sottolineato come tale minaccia sembri mirata a punire ulteriormente coloro che hanno protestato contro Musk, intimidendo anche manifestanti pacifici.
La crescente vicinanza tra Trump e Musk ha reso la Tesla un bersaglio simbolico delle proteste contro l'Amministrazione.
Il ruolo di Musk come alto consigliere alla Casa Bianca e la sua politica di licenziamenti tramite il Dipartimento per l’Efficienza Governativa hanno innescato contestazioni diffuse.