Trump promette protezione militare al Qatar dopo l'attacco israeliano
Gli Stati Uniti considerano qualsiasi aggressione armata contro l'emirato una minaccia alla propria sicurezza nazionale. La decisione arriva meno di un mese dopo il raid israeliano su Doha del 9 settembre, che aveva ucciso sei persone.
Il presidente Donald Trump ha firmato un decreto che impegna gli Stati Uniti a difendere il Qatar con tutti i mezzi necessari, inclusi quelli militari. Il documento, datato 29 settembre e pubblicato dalla Casa Bianca, stabilisce che Washington considererà "qualsiasi attacco armato contro il territorio, la sovranità o le infrastrutture critiche dello Stato del Qatar come una minaccia per la pace e la sicurezza degli Stati Uniti".
Il decreto prevede che gli Stati Uniti adotteranno "tutte le misure legali e appropriate, incluse quelle diplomatiche, economiche e, se necessario, militari, per difendere gli interessi degli Stati Uniti e dello Stato del Qatar e per ristabilire la pace e la stabilità". La decisione arriva meno di un mese dopo l'attacco israeliano del 9 settembre che aveva colpito la capitale qatariota.
In quell'occasione, Israele aveva attaccato una villa in un quartiere residenziale di Doha dove alcuni dirigenti di Hamas dovevano riunirsi per discutere una proposta americana di cessate il fuoco. L'attacco aveva causato la morte di sei persone, tra cui un membro dei servizi di sicurezza qatarioti. Dopo il raid, la Casa Bianca non aveva condannato l'azione israeliana, limitandosi a dichiararsi "molto infastidita dal luogo dell'attacco" e precisando di non esserne stata informata in anticipo.
Nel decreto, Trump sottolinea il ruolo del Qatar come "mediatore che ha aiutato gli Stati Uniti nei loro sforzi per risolvere importanti conflitti regionali e mondiali". Il presidente descrive l'emirato come un "alleato incrollabile nella ricerca della pace, della stabilità e della prosperità, sia in Medio Oriente che all'estero".
Il ministero degli affari esteri del Qatar ha accolto positivamente l'iniziativa americana. Mercoledì ha dichiarato di aver "salutato la firma del decreto presidenziale americano che riconosce gli attacchi sul suo territorio come una minaccia per la pace e la sicurezza americane".
Lunedì 29 settembre, durante una visita a Washington, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato le sue scuse all'omologo qatariota Mohammed Ben Abderrahmane Al Thani nel corso di una telefonata. La conversazione era stata resa nota dall'amministrazione americana, che aveva evidentemente fatto pressioni su Netanyahu affinché si scusasse per l'attacco su suolo qatariota.
L'impegno formale degli Stati Uniti a garantire la sicurezza del Qatar rappresenta un segnale chiaro delle priorità strategiche di Washington nella regione. L'emirato ospita la base aerea di Al Udeid, la più grande installazione militare americana in Medio Oriente, e ha svolto un ruolo centrale come intermediario nelle trattative tra Stati Uniti e vari attori regionali, inclusi i talebani afghani e Hamas.