Trump non può abolire la democrazia, ma può indebolirla

L'elezione e il conseguente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca ha dato il via a molte preoccupazioni tra i suoi detrattori. Da poco tornato nello Studio Ovale, c'è già chi teme azioni autoritarie in vista delle elezioni presidenziali del 2028.
Come spiega Nathaniel Rakich su FiveThirtyEight, il presidente non può concorrere per un terzo mandato e neanche annullare le elezioni.
Il 22° Emendamento stabilisce con chiarezza che "nessuna persona può essere eletta alla carica di Presidente più di due volte", ma c'è dell'altro. Anche molti componenti del Partito Repubblicano si schiererebbero contro quest'idea, anche perché andrebbe modificata la Costituzione.
L'iter è molto complesso e le risicate maggioranze al Congresso degli ultimi anni impediscono qualsiasi manovra.
Per modificare la Costituzione, infatti, occorre la maggioranza dei due terzi in entrambi i rami del Parlamento, oltre che il voto favorevole dei tre quarti delle legislature statali (i Repubblicani ne controllano solo 29 su 50).
Insomma, è chiaro che il 20 gennaio 2029 finirà ufficialmente l'era Trump (Donald) alla Casa Bianca. La paura di molti analisti e cittadini americani riguarda piuttosto il clima che si creerà in questi quattro anni.
Alcuni esperti parlano perciò del rischio di "autoritarismo competitivo" per indicare un sistema democratico all'interno del quale le istituzioni vengono abusate se non relegate a un ruolo marginale.
Il Presidente ha più volte affermato di voler ripulire la burocrazia federale e di sollevare dall'incarico chi si oppone alle sue politiche.
Durante il primo mandato non si era fatto problemi a licenziare il direttore dell'FBI James Comey, che stava conducendo un'indagine sui legami tra Trump e la Russia.
Susan Stokes, politologa dell'Università di Chicago, è sicura che nel secondo mandato si assisterà a un'erosione democratica. Non si arriverà al fallimento totale della democrazia ma, sostiene la Stokes, a un indebolimento della stessa, in quanto il team di Trump è sicuramente più preparato e più esperto rispetto al 2017.