Trump licenzia Mike Waltz e Alex Wong dal Consiglio di Sicurezza Nazionale dopo lo scandalo Signal

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale e il suo vice abbandoneranno i loro incarichi alla Casa Bianca già nella giornata di oggi, dopo le polemiche legate alla fuga di informazioni avvenuta a marzo tramite una chat di Signal.

Trump licenzia Mike Waltz e Alex Wong dal Consiglio di Sicurezza Nazionale dopo lo scandalo Signal

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz e il suo vice, Alex Wong, lasceranno i rispettivi incarichi alla Casa Bianca oggi. Si tratta dei primi importanti licenziamenti dall'Amministrazione Trump dall’inizio del secondo mandato. La notizia è stata riportata da CBS News sulla base di fonti vicine alla vicenda ed è stata inizialmente diffusa dal giornalista Mark Halperin Su X.

Waltz aveva in programma di recarsi in Michigan martedì per il comizio del Presidente in occasione dei suoi primi 100 giorni di mandato. Ma Trump gli ha detto di non partecipare, secondo il Wall Street Journal. Questo è stato il primo segnale dell’imminente licenziamento.

La Casa Bianca non ha ancora annunciato chi sostituirà Waltz e Wong nei loro rispettivi incarichi. Ma secondo quanto riporta Politico, il principale candidato a sostituire Waltz come Consigliere di Sicurezza Nazionale sarebbe l'attuale inviato speciale di Trump Steve Witkoff, che sta conducendo i negoziati con la Russia, l'Iran e Hamas.

Alla richiesta di un commento, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato laconicamente: "Non risponderemo a notizie provenienti da fonti anonime".

Il senatore democratico Mark Kelly ha invece commentato così la notizia del licenziamento di Mike Waltz. "Penso che stiano chiedendo conto alla persona sbagliata... Penso che stiano licenziando la persona sbagliata", sostenendo che invece al suo posto dovrebbe essere licenziato il Segretario alla Difesa Pete Hegseth.

Il licenziamento di Waltz arriva alcuni mesi dopo un episodio che aveva sollevato perplessità all’interno dell’Amministrazione circa la sua gestione di informazioni sensibili. Lo scorso marzo, infatti, Waltz era finito al centro dell’attenzione per aver creato una chat su Signal in cui aveva incluso per errore Jeffrey Goldberg, giornalista di The Atlantic.

L’inserimento accidentale di Goldberg nella conversazione riservata aveva portato alla divulgazione non intenzionale di discussioni tra alti funzionari della sicurezza nazionale statunitense riguardanti piani militari contro obiettivi Houthi nello Yemen.

Goldberg pubblicò un primo resoconto dell’incidente, evitando inizialmente di includere dettagli operativi. Successivamente, tuttavia, dopo che il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, il Direttore dell’Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard e il Direttore della Central Intelligence Agency John Ratcliffe smentirono la condivisione di informazioni classificate nella chat, The Atlantic decise di pubblicare anche quei dati.

Tra le informazioni rivelate figuravano i tempi previsti per gli attacchi e i pacchetti di armi utilizzati. In seguito all’episodio, Waltz ammise in incontri a porte chiuse l’autenticità delle informazioni divulgate da Goldberg. Ciò portò alcuni funzionari della Casa Bianca a discutere internamente l’ipotesi delle dimissioni del consigliere.

Tuttavia, Waltz non offrì mai formalmente le proprie dimissioni e il presidente Trump, in quel momento, non ne chiese la rimozione. Pubblicamente, il presidente difese Waltz, definendolo “un brav’uomo” che “ha imparato la lezione”.

Secondo una fonte interna al Consiglio di Sicurezza Nazionale, Trump ritiene che sia trascorso un lasso di tempo sufficiente dall’incidente su Signal, tale da consentire che le uscite di Waltz e Wong siano interpretate come parte di una riorganizzazione più ampia dell’organico. Il presidente sarebbe stato riluttante a procedere con la rimozione immediata di Waltz per evitare che tale gesto fosse interpretato come una risposta a pressioni esterne.

Alex Wong, vice di Waltz, ha ricoperto diversi ruoli nella prima Amministrazione Trump. Tra questi, quello di vice rappresentante speciale per la Corea del Nord e di vice assistente segretario per gli affari dell’Asia orientale e del Pacifico presso il Dipartimento di Stato. All’atto della sua nomina per il secondo mandato presidenziale, Trump aveva evidenziato il contributo di Wong nel negoziato che portò al vertice con il leader nordcoreano Kim Jong Un.

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