Trump lascia il G7 in anticipo per la crisi in Medio Oriente

Il presidente degli Stati Uniti ha annullato la prevista a Zelensky e ha lasciato il Canada prima della fine del vertice, mentre proseguono gli scontri tra Israele e Iran

Trump lascia il G7 in anticipo per la crisi in Medio Oriente
White House

Donald Trump ha lasciato in anticipo il vertice del G7 in Canada, rinunciando alla giornata conclusiva dei lavori prevista per oggi. Lo ha annunciato la Casa Bianca nella serata di lunedì, motivando la decisione con «quanto sta accadendo in Medio Oriente». La portavoce Karoline Leavitt ha dichiarato su X che «il presidente Trump partirà questa sera dopo la cena» con gli altri capi di Stato e di governo.

Il soggiorno di Trump nelle Montagne Rocciose canadesi sarebbe dovuto proseguire fino a martedì pomeriggio. Invece, il presidente ha deciso di rientrare a Washington per occuparsi di «numerosi temi importanti», come si legge nel comunicato ufficiale. Prima di lasciare Kananaskis, Trump ha partecipato alla foto di famiglia sul campo da golf. «Mi piacerebbe restare con tutti voi, ma capite», ha detto ai colleghi del G7.

La partenza anticipata del presidente è arrivata poco dopo un messaggio pubblicato sul suo social Truth Social, in cui ha scritto: «Tutti dovrebbero lasciare immediatamente Teheran». Nei giorni precedenti, Trump aveva affermato che un «accordo» sul conflitto tra Iran e Israele sarebbe stato raggiunto, senza però chiarire se si riferisse a un’intesa diplomatica o a un risultato ottenuto con la forza.

Lunedì il presidente è rimasto vago anche sull’eventualità di un coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nell’offensiva aerea israeliana, la più imponente degli ultimi anni. In serata, tuttavia, la Casa Bianca ha precisato che le forze armate americane resteranno in «posizione difensiva» nella regione. «Difenderemo gli interessi americani», ha assicurato il portavoce Alex Pfeiffer.

Intanto, i bombardamenti tra Israele e Iran sono continuati per la quinta notte consecutiva. Teheran ha annunciato «attacchi senza interruzione fino all’alba» in risposta a un nuovo bombardamento israeliano che ha colpito la televisione nazionale iraniana e altri obiettivi strategici.

Anche dal Canada, il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato la situazione, avvertendo che tentare di rovesciare il regime iraniano con la forza sarebbe un’«errore strategico». Macron ha invitato a «porre fine» agli attacchi contro i civili, sia in Iran sia in Israele.

L’abbandono del vertice da parte del presidente americano ha avuto conseguenze immediate sulla diplomazia multilaterale. La prevista riunione bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stata cancellata. I leader europei hanno così perso l’occasione di cercare un accordo con Trump per rafforzare le sanzioni sul petrolio russo.

Durante il vertice, il presidente americano aveva già manifestato scetticismo su nuove misure contro Mosca. «Le sanzioni non sono una cosa così semplice», ha dichiarato, sottolineando che eventuali provvedimenti comporterebbero «costi colossali» anche per gli Stati Uniti. Trump ha inoltre ricordato, come in altre occasioni, la sua relazione personale con il presidente russo Vladimir Putin.

Nonostante le tensioni, l’ospitante del summit, il primo ministro canadese Mark Carney, è riuscito a evitare una rottura plateale tra i partecipanti, in particolare sul fronte commerciale. Uno degli obiettivi condivisi da molti leader era quello di arginare l’offensiva protezionista americana. Trump ha recentemente imposto dazi di almeno il 10% sulla maggior parte dei prodotti importati negli Stati Uniti e minaccia di aumentare ulteriormente le tariffe.

Tra i leader che sembrano aver ottenuto qualche risultato vi è il primo ministro britannico Keir Starmer, che ha annunciato progressi nei negoziati bilaterali sui dazi. Trump ha dichiarato: «I britannici mi piacciono, è la migliore protezione possibile». Le basi di un nuovo accordo commerciale tra Washington e Londra erano state poste già nel mese di maggio.

La situazione resta invece tesa con l’Unione europea, oggetto di critiche costanti da parte del presidente americano fin dal suo insediamento nel gennaio 2025. A Kananaskis Trump ha avuto un colloquio con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, su richiesta di quest’ultima. In seguito, von der Leyen ha dichiarato su X che i rispettivi team avrebbero «accelerato il lavoro per arrivare a un accordo commerciale equo e positivo».

Anche il governo canadese ha espresso l’intenzione di raggiungere una tregua commerciale con gli Stati Uniti entro trenta giorni, nel tentativo di contenere le frizioni aperte dalla nuova linea economica americana.

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