Trump lancia un piano per la supremazia americana nell’intelligenza artificiale

Il presidente ha annunciato 90 misure per accelerare lo sviluppo dell’IA, semplificare la costruzione di data center, promuovere l’uso globale dei modelli americani e vietare i sistemi generativi considerati “woke”.

Trump lancia un piano per la supremazia americana nell’intelligenza artificiale
White House

Il presidente Donald Trump ha annunciato un piano d’azione per accelerare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) negli Stati Uniti, promuoverne la diffusione globale e contrastare i «bias ideologici» nei sistemi generativi. La Casa Bianca ha identificato 90 misure articolate su tre direttrici: la costruzione di nuove infrastrutture e data center, una “diplomazia IA” per sostenere l’export tecnologico americano e il controllo dei contenuti delle piattaforme.

Il piano punta a semplificare i permessi per i data center e per progetti energetici destinati a coprire l’enorme fabbisogno di elettricità dell’IA. La strategia include un’azione internazionale attraverso l’U.S. International Development Finance Corporation e la Export-Import Bank per promuovere l’uso dei modelli statunitensi all’estero. Trump ha inoltre imposto che i servizi federali non acquistino software di IA considerati «woke», ossia caratterizzati da inclusione o rappresentazione delle minoranze.

Presentato durante un “summit sull’IA” a Washington, il piano prevede la creazione di un «ecosistema americano» per fissare standard globali e massimizzare i vantaggi economici e militari. L’iniziativa segna una rottura con la linea dell’amministrazione Biden, orientata a un approccio più cauto e regolamentato.

Il documento di 23 pagine rivendica la volontà di rimuovere barriere burocratiche e regolamentazioni ambientali, favorendo la rapida espansione del settore. In questo contesto, Trump ha chiesto di rinominare l’IA, definendola «puro genio» più che “artificiale”.

Il piano ha suscitato critiche da parte di oltre cento organizzazioni che accusano la Casa Bianca di «capitolare» di fronte agli interessi dell’industria tecnologica. Secondo i detrattori, le agevolazioni previste rischiano di generare aumenti dei costi energetici e di trascurare tutele per lavoratori e ambiente.

L’amministrazione punta anche a rafforzare i rapporti con partner internazionali: a maggio, gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato accordi con OpenAI, Oracle e Nvidia per sviluppare proprie infrastrutture di IA, con il sostegno diretto del presidente americano.

Le mosse di Trump segnano un deciso cambio di rotta rispetto agli standard di “uso responsabile” promossi nel 2023 da Biden e Kamala Harris. In California, dove si concentra la maggior parte delle aziende di IA, il tentativo di introdurre norme severe, come il “kill switch” per disattivare sistemi pericolosi, è stato bloccato dal governatore Gavin Newsom. Ora il tema della regolamentazione non compare più nei testi ufficiali della Casa Bianca.

La strategia americana si inserisce in una competizione globale accesa dalla crescita della startup cinese DeepSeek, che ha proposto modelli IA a costi ridotti e prestazioni comparabili a quelle di ChatGPT. La Casa Bianca mira a contrastare tali sfide sostenendo investimenti massicci e rafforzando la leadership tecnologica statunitense attraverso partnership pubbliche e private.

Il piano d’azione, con i suoi tre assi portanti – infrastrutture, diplomazia tecnologica e lotta ai bias ideologici – intende consolidare il primato statunitense, anche a costo di ridurre vincoli ambientali e di sicurezza. Le prossime settimane vedranno l’attuazione delle prime misure, in un contesto di tensione tra innovazione, interessi industriali e istanze di tutela pubblica.

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