Trump intensifica le minacce contro la "sinistra radicale" dopo l'assassinio di Charlie Kirk

L'Amministrazione Trump propone di classificare gruppi progressisti come terroristi domestici e revocare esenzioni fiscali, nonostante le autorità non abbiano stabilito collegamenti tra l'omicidio e le organizzazioni prese di mira.

Trump intensifica le minacce contro la "sinistra radicale" dopo l'assassinio di Charlie Kirk
Foto di Sunira Moses / Unsplash

Il presidente Donald Trump sta intensificando le minacce di repressione contro quella che definisce la "sinistra radicale" in seguito all'assassinio di Charlie Kirk, l'attivista conservatore e CEO di Turning Point USA ucciso la scorsa settimana. La sua Amministrazione sta discutendo la possibilità di classificare alcuni gruppi come terroristi domestici, ordinare indagini per associazione a delinquere e revocare lo status di esenzione fiscale per alcune organizzazioni no-profit progressiste, alimentando i timori di un tentativo di sfruttare l'indignazione per l'omicidio di Kirk allo scopo di sopprimere l'opposizione politica.

La Casa Bianca ha già indicato Indivisible, una rete di attivisti progressisti, e le Open Society Foundations, fondate da George Soros, come potenziali soggetti di indagine. Tuttavia, le autorità hanno dichiarato di ritenere che il sospettato dell'assassinio di Kirk abbia agito da solo e lo hanno formalmente incriminato per omicidio martedì. Nonostante questo, i membri dell'Amministrazione Trump hanno ripetutamente rilasciato dichiarazioni generiche sulla necessità di indagini più ampie e punizioni su larga scala legate alla morte di Kirk.

"La sinistra radicale ha fatto enormi danni al Paese", ha dichiarato Trump ai giornalisti martedì mattina prima di partire per una visita di stato nel Regno Unito. "Ma lo stiamo sistemando".

La risposta dell'Amministrazione Trump

La Procuratrice Generale Pam Bondi ha accusato i "radicali di sinistra" di aver istigato l'omicidio con i discorsi d'odio, affermando che "saranno ritenuti responsabili" per questo. Stephen Miller, uno dei principali consiglieri politici del presidente Trump, ha sostenuto che c'è stata una "campagna organizzata che ha portato a questo assassinio". I commenti di Miller sono arrivati durante una conversazione con il vicepresidente JD Vance, che lunedì ha condotto come presentatore il talk show di Kirk dal suo ufficio cerimoniale alla Casa Bianca.

Miller ha dichiarato di provare "rabbia concentrata e giusta" e che l'Amministrazione intende "incanalare tutta questa rabbia" mentre lavora per "sradicare e smantellare queste reti terroristiche" usando "ogni risorsa a disposizione" del governo federale. Vance ha accusato i "pazzi dell'estrema sinistra" e minacciato: "Andremo dietro alla rete di ONG che fomenta, facilita e si impegna nella violenza".

Quando è stato chiesto di fornire esempi di questo tipo di violenza, la Casa Bianca ha indicato le manifestazioni in cui agenti di polizia e federali sono stati feriti, così come la distribuzione di occhiali protettivi e maschere durante le proteste contro l'applicazione delle leggi sull'immigrazione a Los Angeles. Hanno anche citato un rapporto secondo cui Indivisible si è offerta di rimborsare le persone che si sono radunate presso i concessionari Tesla per opporsi alla leadership di Elon Musk del Department of Government Efficiency. In alcuni casi le auto sono state successivamente vandalizzate.

La reazione delle organizzazioni no-profit

Più di cento leader di organizzazioni no-profit, rappresentanti di organizzazioni tra cui la Ford Foundation, l'Omidyar Network e la MacArthur Foundation, hanno rilasciato una lettera congiunta dichiarando di "respingere i tentativi di sfruttare la violenza politica per travisare il nostro buon lavoro o limitare le nostre libertà fondamentali".

"I tentativi di mettere a tacere la libertà di parola, criminalizzare punti di vista opposti e travisare e limitare le donazioni di beneficenza minano la nostra democrazia e danneggiano tutti gli americani", hanno scritto.

La leadership di Indivisible ha a sua volta affermato che "la violenza politica è un cancro per la democrazia" e ha dichiarato che la loro stessa organizzazione è stata "minacciata dagli estremisti di destra per tutto l'anno". Anche le Open Society Foundations hanno condannato la violenza e l'assassinio di Kirk in una dichiarazione, affermando però che "è vergognoso usare questa tragedia per fini politici per dividere pericolosamente gli americani e attaccare il Primo Emendamento".

Il sostegno repubblicano e le critiche democratiche

Trump sta ottenendo forte sostegno dai repubblicani al Congresso. Il senatore Ted Cruz del Texas e altri membri del Congresso hanno proposto una legge che consentirebbe al Dipartimento di Giustizia di utilizzare le leggi sulle associazioni a delinquere, originariamente previste per combattere il crimine organizzato, per perseguire i manifestanti violenti e i gruppi che li sostengono. Il deputato Chip Roy del Texas vuole che la Camera crei una Commissione Speciale per indagare sui gruppi no-profit, affermando che "dobbiamo seguire i soldi per identificare gli autori degli assalti anti-americani coordinati contro di noi".

Di converso, il senatore democratico Chris Murphy del Connecticut ha scritto sui social media che "l'omicidio di Charlie Kirk avrebbe potuto unire gli americani per affrontare la violenza politica" ma "Trump e i suoi radicali antidemocratici sembrano prepararsi a una campagna per distruggere il dissenso politico".

Sta di fatto che le preoccupazioni di Trump sulla violenza politica appaiono palesemente di parte. Ha descritto le persone che hanno partecipato alla rivolta al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021 come "ostaggi" e "patrioti", e ha graziato 1.500 di loro nel suo primo giorno di ritorno come presidente nello Studio Ovale. In passato ha anche deriso la Speaker Emerita della Camera Nancy Pelosi dopo un attacco violento contro suo marito. Tuttavia, quando Trump ha condannato l'uccisione di Kirk in un video messaggio la scorsa settimana, ha menzionato diversi esempi di "violenza politica della sinistra radicale" ma ha ignorato totalmente gli attacchi ai democratici. Interrogato lunedì sull'uccisione della deputata statale del Minnesota Melissa Hortman durante l'estate, Trump ha detto "non ne sono a conoscenza".

La portavoce della Casa Bianca Abigail Jackson ha affermato che "è disonesto e falso per i democratici dire che le azioni dell'Amministrazione riguardano il dissenso politico". Ha detto che l'obiettivo è "prendere di mira coloro che commettono atti criminali e ritenerli responsabili".

Allo stesso tempo, però, alcuni commentatori conservatori hanno lodato una potenziale repressione dell'opposizione politica. Laura Loomer, una teorica del complotto con un lungo record di commenti controversi, ha chiesto di prendere di mira la sinistra ed ha anche detto di sperare che Trump sia "il 'dittatore' che la sinistra pensa che sia". Katie Miller, la moglie di Stephen Miller ed ex portavoce dell'Amministrazione, ha chiesto a Bondi se ci sarebbe stata "più applicazione della legge contro questi gruppi" e di "arrestare questa gente".

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