Trump inizia a lavorare alla biblioteca presidenziale
Un fondo guidato da Eric Trump e Michael Boulos raccoglierà donazioni private per la costruzione della biblioteca. Tra le risorse iniziali: risarcimenti da Meta e ABC e un Boeing 747 donato dal Qatar.

Con 37 milioni di dollari già disponibili e un jet da 400 milioni pronto all’uso, la biblioteca presidenziale di Donald Trump muove i primi passi. L’iniziativa prende forma attraverso la creazione di una nuova organizzazione no-profit, la Donald J. Trump Presidential Library Foundation, Inc., registrata il 23 maggio in Florida. Alla guida del progetto ci sono Eric Trump, figlio del presidente e vicepresidente esecutivo della Trump Organization, e Michael Boulos, imprenditore e genero del presidente.
Secondo i documenti ufficiali, la fondazione avrà il compito di “conservare, proteggere e celebrare l’eredità e il lascito storico del presidente Donald J. Trump e della sua presidenza”. Le attività previste comprendono la creazione e manutenzione di archivi, biblioteche e musei, oltre a programmi educativi e iniziative rivolte alla comunità.
Eric Trump, Michael Boulos e l’avvocato James Kiley sono indicati come “primi amministratori” del consiglio, che potrà essere composto da un minimo di tre a un massimo di ventuno membri. L’indirizzo associato alla fondazione coincide con quello del Trump National Jupiter Golf Club, situato a Jupiter, in Florida.
Questa non è la prima iniziativa formale con lo stesso obiettivo. Già a dicembre era stata registrata una seconda entità, denominata Donald J. Trump Presidential Library Fund, Inc., con sede a West Palm Beach. Tuttavia, in quel caso, non erano stati resi noti i nomi dei responsabili.
La biblioteca sarà finanziata esclusivamente da fondi privati, seguendo il modello delle altre strutture appartenenti al Presidential Library System degli Stati Uniti. Questo sistema comprende attualmente sedici biblioteche presidenziali, che documentano le amministrazioni da Herbert Hoover a Joe Biden. Le strutture, pur essendo mantenute dalla National Archives and Records Administration, sono realizzate attraverso donazioni e fondi privati e sorgono tipicamente negli Stati di origine dei presidenti.
Sebbene Trump non abbia costruito una biblioteca fisica dopo il suo primo mandato, l’infrastruttura progettata ora dispone già di risorse finanziarie considerevoli. In particolare, circa 22 milioni di dollari provengono da un accordo raggiunto con Meta, la società madre di Facebook e Instagram. Il presidente aveva citato in giudizio l’azienda a seguito della sua sospensione dalle piattaforme dopo l’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. L’intesa finale ha previsto un pagamento complessivo di 25 milioni, dei quali gran parte sarà destinata al progetto della biblioteca.
Ulteriori 15 milioni di dollari sono stati ottenuti da un accordo con ABC News, che ha risolto una causa per diffamazione intentata da Trump. L’azione legale era nata da dichiarazioni imprecise pronunciate in diretta dall’anchorman George Stephanopoulos in merito alla causa civile intentata dalla scrittrice E. Jean Carroll contro il presidente.
Un altro contributo rilevante è rappresentato dal Boeing 747 da 400 milioni di dollari, descritto come un “palazzo nei cieli”. L’aereo, donato dal Qatar e accettato in settimana dal Pentagono per essere utilizzato come Air Force One, è destinato a passare alla biblioteca presidenziale una volta concluso l’attuale mandato di Trump. Si tratta di un dono senza precedenti per una biblioteca presidenziale.