Trump in calo nei sondaggi a causa dei dazi e della legge fiscale

Secondo il Pew Research Center, il 61% degli americani disapprova i dazi e il 46% è contrario alla legge “One Big Beautiful Bill”. Solo il 38% approva l’operato del presidente, mentre la maggioranza ritiene che stia peggiorando il funzionamento del governo federale.

Trump in calo nei sondaggi a causa dei dazi e della legge fiscale
White House

A sei mesi dall’inizio del secondo mandato, il presidente Donald Trump registra un calo di consenso. Un sondaggio del Pew Research Center, condotto tra il 4 e il 10 agosto su un campione di 3.554 adulti, mostra che solo il 38% degli americani approva la sua gestione, mentre il 60% esprime disapprovazione. Rispetto ai primi mesi di presidenza, il giudizio negativo è in aumento e riflette una progressiva erosione del sostegno anche tra i suoi stessi elettori.

Due dei principali provvedimenti dell’amministrazione – la politica dei dazi e la legge fiscale e di spesa nota come “One Big Beautiful Bill” – ricevono valutazioni largamente critiche. Il 61% degli intervistati disapprova le misure tariffarie, contro il 38% che le approva. Anche sul fronte fiscale, il 46% boccia la legge, mentre solo il 32% si esprime a favore; il 23% non ha ancora un’opinione precisa.

Le divisioni lungo le linee di partito restano marcate: i repubblicani sostengono in maggioranza i provvedimenti, mentre i democratici li respingono. Tuttavia, la disapprovazione democratica appare più netta e diffusa rispetto all’approvazione repubblicana, determinando un saldo complessivo negativo per entrambe le iniziative.

Il sondaggio rileva inoltre che una maggioranza del 53% ritiene che Trump stia peggiorando il funzionamento del governo federale. Solo il 27% pensa che lo stia migliorando, mentre il 20% lo descrive come un effetto misto tra aspetti positivi e negativi. All’inizio del mandato le aspettative erano diverse: subito dopo l’insediamento, il 76% dei repubblicani pensava che il presidente avrebbe reso più efficiente la macchina federale. Oggi, questa percentuale si è ridotta al 55%. Tra i democratici, l’87% giudica Trump un fattore di peggioramento, in crescita rispetto al 78% registrato a gennaio.

Il calo nei consensi emerge anche tra i sostenitori del 2024. Subito dopo la rielezione, il 95% di loro approvava l’operato del presidente. Oggi la quota si ferma all’85%, in discesa rispetto all’88% di giugno. Tra chi non ha votato alle elezioni del 2024, l’approvazione passa dal 45% di inizio mandato al 32% odierno. Restano solidi invece i consensi dei repubblicani più convinti: il 93% continua a sostenere Trump, una cifra simile al 96% dei primi mesi di presidenza. Più marcata è la perdita di sostegno tra repubblicani non fortemente identificati con il partito e indipendenti a orientamento conservatore: oggi circa sei su dieci approvano Trump, rispetto a tre su quattro all’inizio del secondo mandato.

Sul piano personale, l’immagine del presidente è peggiorata. Solo il 37% lo descrive come attento ai bisogni della gente comune, in calo dal 42% dell’estate 2024. La quota di chi lo considera un buon modello si riduce dal 34% al 29%, mentre il giudizio sulla sua prontezza mentale scende dal 53% al 48%. Rimane invece stabile al 68% la percezione che Trump difenda con coerenza le proprie convinzioni.

Quanto alla fiducia sulle singole questioni, meno della metà degli americani esprime fiducia nel presidente. I dati migliori riguardano la capacità di negoziare accordi commerciali (47%) e la gestione dell’immigrazione (46%). Più bassi i livelli di fiducia sulla politica estera (43%) e sulla sanità (38%). Sulla guerra tra Russia e Ucraina, il 40% si dice almeno in parte fiducioso nelle decisioni di Trump, un calo rispetto al 45% dell’anno precedente. La diminuzione riguarda anche i repubblicani, con una fiducia scesa dall’81% al 73%. Tra i democratici, solo circa un decimo esprime fiducia nella gestione del conflitto.

Infine, il sondaggio mette in luce un forte scetticismo sull’approccio dell’amministrazione al caso Jeffrey Epstein. Il 70% degli americani disapprova la gestione delle informazioni relative all’indagine, contro il 25% che la approva. Tra i repubblicani, le opinioni sono divise: il 53% critica l’operato del governo, mentre il 44% lo approva. I democratici esprimono una condanna quasi unanime, pari al 90%.

La maggioranza degli intervistati dichiara inoltre di non fidarsi delle comunicazioni ufficiali della Casa Bianca sul caso: il 63% afferma di avere poca o nessuna fiducia, inclusi l’88% dei democratici e il 38% dei repubblicani. Solo un quarto degli elettori repubblicani dichiara di avere fiducia elevata o moderata nelle dichiarazioni dell’amministrazione, mentre il 34% dice di credervi solo in parte.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.