Trump ha rotto con Epstein perché "rubò" una dipendente di Mar-a-Lago

Il presidente conferma che Virginia Giuffre lavorava nel suo club in Florida prima di essere reclutata dal finanziere condannato per traffico sessuale

Trump ha rotto con Epstein perché "rubò" una dipendente di Mar-a-Lago

Il presidente Donald Trump ha dichiarato di aver interrotto la sua amicizia con Jeffrey Epstein nei primi anni 2000 a causa di un conflitto per il personale del club Mar-a-Lago, in Florida. Martedì, parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force One durante il viaggio di ritorno dalla Scozia, Trump ha affermato che Epstein aveva assunto alcune dipendenti del suo resort, tra cui Virginia Giuffre, una delle principali vittime dello scandalo sessuale che coinvolgeva il finanziere e la sua collaboratrice Ghislaine Maxwell.

La Casa Bianca aveva in passato sostenuto che il presidente avesse allontanato Epstein da Mar-a-Lago per il suo comportamento “da viscido”, mentre i media statunitensi avevano parlato di una rivalità immobiliare in Florida. Ora Trump offre una versione diversa. “Ha preso persone che lavoravano per me e io gli ho detto ‘non farlo più’. Ma lo ha rifatto. Allora gli ho detto ‘non rimettere più piede qui’”, ha spiegato. Alla domanda se tra queste lavoratrici ci fossero giovani donne, il presidente lo ha confermato, indicando in Giuffre una delle persone coinvolte: “Penso che lavorasse alla spa. Penso di sì. Sì, la rubò.”

Virginia Giuffre si è tolta la vita in aprile, all’età di 41 anni. Era divenuta una figura centrale nel caso Epstein per le sue accuse di abusi sessuali rivolte anche al principe Andrea, fratello dell’attuale re d’Inghilterra Carlo III. Il principe, dopo aver inizialmente negato, aveva raggiunto con lei un accordo extragiudiziale nel 2022.

Il presidente ha affermato che Giuffre non ebbe mai lamentele nei suoi confronti. Ha inoltre rivendicato di aver rifiutato un invito sull’isola privata di Epstein, definendo questa scelta “uno dei miei momenti molto buoni”. “Molti a Palm Beach erano invitati nella sua isola, io ho rifiutato. Non volevo andare”, ha detto.

Le dichiarazioni di Trump rappresentano una svolta rispetto alle sue affermazioni passate sul rapporto con Epstein, morto suicida nel carcere di Manhattan il 10 agosto 2019, prima del processo per traffico sessuale di minori. In passato il presidente aveva sostenuto di aver interrotto i contatti con Epstein dopo la sua condanna del 2009 per sfruttamento della prostituzione minorile, definendolo un “viscido”.

Nelle ultime settimane, l’amministrazione Trump è stata al centro di polemiche per la mancata pubblicazione dei file relativi al caso Epstein e Maxwell, promessa a lungo ai sostenitori del presidente. Durante l’incontro di lunedì con il primo ministro britannico Keir Starmer, Trump ha accusato i democratici di aver “fabbricato” lo scandalo per fini politici. Ha definito il clamore intorno ai documenti “una bufala gonfiata oltre ogni proporzione”, accusando il suo predecessore e alti funzionari, tra cui l’ex direttore dell’FBI James Comey e l’ex procuratore generale Merrick Garland, di aver gestito male le indagini. “Se avessero avuto qualcosa, l’avrebbero reso pubblico”, ha dichiarato.

Parallelamente, l’avvocato di Ghislaine Maxwell, David Markus, ha annunciato che la sua assistita potrebbe accettare di essere ascoltata da una commissione parlamentare l’11 agosto, ma ha posto condizioni precise. Maxwell, attualmente in carcere in Florida per una condanna a vent’anni, chiede l’immunità penale per evitare ulteriori rischi legali. L’avvocato ha inoltre chiesto che le domande vengano comunicate in anticipo e che l’audizione avvenga fuori dal carcere. Ha aggiunto che Maxwell attenderà la decisione della Corte Suprema sul ricorso per l’annullamento della condanna prima di qualsiasi testimonianza.

Il Dipartimento della giustizia e l’FBI hanno recentemente confermato che non esistono prove dell’esistenza di una lista segreta di “clienti” di Epstein e hanno ribadito la conclusione ufficiale del suicidio del finanziere. Ciò ha provocato un contraccolpo politico anche tra i repubblicani, delusi dall’assenza di nuove rivelazioni che il presidente aveva promesso per mesi.

Trump, parlando con i giornalisti, ha respinto le critiche e ha insistito sul fatto che le indagini precedenti siano state compromesse da “persone che hanno governato male”, citando l’amministrazione Biden. “Quei file erano gestiti dalla peggior feccia della Terra”, ha affermato.

Con queste dichiarazioni, il presidente ha cercato di chiarire la natura della sua relazione con Epstein e di rispondere alle accuse di contraddizione. Tuttavia, le sue parole sembrano riaprire domande sulle circostanze della rottura con il finanziere e sulla gestione del caso da parte della sua amministrazione.

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