Trump grazia un ex sceriffo condannato per corruzione
L’ex sceriffo della Contea di Culpeper, in Virginia, era stato condannato per aver accettato tangenti in cambio della nomina di vice sceriffi ausiliari. Il presidente ha annunciato la grazia poche ore prima del suo ingresso in carcere

Il presidente Donald Trump ha annunciato domenica la concessione di una "grazia piena e incondizionata" a Scott Howard Jenkins, ex sceriffo della Contea di Culpeper, in Virginia, condannato da una giuria federale per frode e corruzione. La decisione è stata comunicata attraverso un post su Truth Social, in cui il presidente ha dichiarato che Jenkins "non andrà in prigione domani", definendolo "una persona meravigliosa" e una "vittima di un Dipartimento di Giustizia di Biden troppo zelante".
Jenkins era stato giudicato colpevole di "aver accettato oltre 75mila dollari in tangenti in cambio della nomina di numerosi uomini d'affari del Nord Virginia come vice sceriffi ausiliari all'interno del suo dipartimento". Il procuratore degli Stati Uniti ad interim, Zachary Lee, aveva affermato che Jenkins aveva "violato il suo giuramento d'ufficio" impegnandosi in un “sistema di denaro in cambio di distintivi”.
Il caso aveva suscitato particolare attenzione per le implicazioni relative all’uso di cariche pubbliche per fini personali. "Manteniamo i nostri funzionari delle forze dell'ordine eletti a uno standard di condotta più elevato", aveva dichiarato Lee, aggiungendo che "quando questi funzionari usano la loro autorità per un ingiusto arricchimento personale, il Dipartimento di Giustizia li riterrà responsabili".
L’annuncio della grazia è arrivato poche ore prima della data prevista per l’ingresso in carcere di Jenkins, inizialmente fissata per martedì. La scelta di Trump si inserisce in una più ampia serie di provvedimenti clemenziali emessi dall’inizio del suo secondo mandato presidenziale. Tra i beneficiari figurano numerose persone condannate per il loro coinvolgimento negli eventi del 6 gennaio 2021 al Campidoglio, un ex collaboratore di Hunter Biden e Ross Ulbricht, creatore del mercato illegale Silk Road, condannato per traffico di droga.
Il caso Jenkins ha attirato anche il sostegno di alcuni ambienti conservatori. Una pagina GoFundMe creata a sostegno dell’ex sceriffo attribuiva la responsabilità della sua condanna all’amministrazione precedente, affermando: “Abbiamo visto come gli operatori politici hanno trattato Donald Trump e quelli a lui vicini, come Scott”.
Nel suo messaggio su Truth Social, il presidente ha ribadito questo punto, scrivendo: "Lo sceriffo Scott Jenkins, sua moglie Patricia e la loro famiglia sono stati trascinati all'INFERNO da un Dipartimento di Giustizia di Biden corrotto e militarizzato". Trump ha inoltre dichiarato che Jenkins "non merita di trascorrere nemmeno un giorno in carcere".
Questa decisione conferma un pattern ormai consolidato nella gestione del potere di grazia da parte del presidente. Durante il suo primo mandato, Trump aveva concesso la grazia a numerose figure controverse, tra cui Roger Stone, suo storico collaboratore, Charles Kushner, padre del consigliere senior e genero Jared Kushner, e Joe Arpaio, ex sceriffo della Contea di Maricopa in Arizona, noto per le sue politiche dure nei confronti dell’immigrazione.
La scelta di includere Jenkins nella lista di beneficiari delle grazie presidenziali rafforza la percezione di un uso del potere esecutivo orientato a proteggere figure politicamente affini o percepite come vittime di un sistema giudiziario ritenuto ostile. La Casa Bianca non ha fornito ulteriori dettagli sulla tempistica o sulle motivazioni giuridiche della decisione, ma l’annuncio pubblico del presidente su Truth Social ha reso immediatamente operativa la misura, impedendo così l’ingresso in carcere dell’ex sceriffo.