Trump firma una legge federale contro i deepfake sessuali e il revenge porn
La nuova normativa, denominata "Take It Down Act", prevede sanzioni penali per la diffusione non consensuale di immagini sessuali, reali o generate con intelligenza artificiale. Il provvedimento è sostenuto dalla first lady Melania Trump.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato lunedì una legge federale che criminalizza la diffusione non consensuale di immagini pornografiche, incluse quelle create mediante intelligenza artificiale (IA). La legge, denominata Take It Down Act, è stata approvata con un ampio sostegno bipartisan da Senato e Camera dei deputati.
Secondo il presidente, si tratta della "prima legge federale" volta a contrastare la diffusione di immagini esplicite, anche fittizie, senza il consenso delle persone rappresentate. La norma prevede pene fino a tre anni di carcere per chi condivide intenzionalmente tali contenuti. Inoltre, introduce obblighi per le piattaforme digitali: queste dovranno rimuovere le immagini entro quarantotto ore dalla segnalazione, pena responsabilità civili.
Il provvedimento è stato fortemente sostenuto dalla first lady Melania Trump, che ha descritto la legge come "una tappa decisiva negli sforzi per garantire che ogni americano, in particolare i più giovani, possa sentirsi più protetto contro violazioni della propria immagine o identità". In occasione della firma, Melania Trump è apparsa in pubblico con il presidente nel giardino della Casa Bianca e ha invitato alcune giovani vittime, tra cui un'adolescente texana coinvolta in un caso particolarmente noto.
Nel caso in questione, risalente alla fine del 2023, un alunno di scuola media aveva creato e diffuso su Snapchat dei deepfake a contenuto sessuale raffiguranti alcune compagne di classe. Secondo la madre di una delle vittime, Anna Berry McAdams, la scoperta ha avuto un impatto devastante: "Le ragazze non facevano altro che piangere, erano sopraffatte dalla vergogna", ha dichiarato all’Agence France-Presse, aggiungendo che le immagini potrebbero riaffiorare anche in futuro, con effetti potenzialmente duraturi sulla vita delle ragazze coinvolte.
Negli ultimi anni, la creazione e diffusione di contenuti pornografici falsi attraverso strumenti basati sull’IA è diventata sempre più semplice e accessibile. Questo ha facilitato un uso su larga scala dei deepfake a scopo di umiliazione o ritorsione, mettendo in difficoltà legislatori e autorità di molti Paesi.
La criminologa Renée Cummings, esperta di IA presso l’Università della Virginia, ha definito il provvedimento "un passo significativo", ma ha messo in guardia sull’effettiva applicazione della legge. "La sua efficacia dipenderà da una messa in opera rapida e affidabile, da sanzioni severe contro gli autori e dalla capacità di adattarsi alle minacce digitali emergenti", ha dichiarato all’AFP. Ha inoltre sottolineato la necessità di evitare che le nuove disposizioni danneggino la crittografia o limitino la libertà di espressione su Internet.
Preoccupazioni in tal senso sono state espresse anche da alcune associazioni per i diritti digitali. L’Electronic Frontier Foundation ha messo in discussione le definizioni giudicate troppo vaghe contenute nel testo e la mancanza di adeguati meccanismi di tutela contro abusi. Secondo l’organizzazione, l’obiettivo di proteggere le vittime da "odiose invasioni della privacy" è legittimo, ma "le buone intenzioni non bastano a fare una buona legge".