Trump firma nuovi ordini esecutivi per bloccare gli aiuti federali agli immigrati irregolari
Nuova stretta sull'immigrazione: stop ai fondi pubblici per chi è entrato illegalmente negli USA. Ordinato anche lo smantellamento di numerose agenzie governative indipendenti.
La Casa Bianca ha annunciato una nuova serie di ordini esecutivi firmati dal presidente Donald Trump, con l'obiettivo di bloccare l'accesso ai benefici federali per gli immigrati irregolari presenti sul territorio statunitense e ridurre drasticamente la burocrazia governativa.
Stretta sui benefici pubblici
Il decreto principale mira a porre fine a quello che l'Amministrazione definisce "l'utilizzo improprio del denaro dei contribuenti".
Una mossa che si inserisce nel più ampio programma di contrasto all'immigrazione irregolare, sebbene rimangano dubbi sull'effettiva portata del provvedimento, considerando che già dal 1996 una legge federale limita fortemente l'accesso ai benefici pubblici per chi si trova illegalmente nel Paese.
Secondo l'Amministrazione Trump, le politiche del predecessore Joe Biden avrebbero, però, gradualmente indebolito l'efficacia di quella legge, in particolare attraverso l'uso estensivo dell'autorità presidenziale di garantire un permesso temporaneo di ingresso negli Stati Uniti.
Questo status, se concesso per la durata di almeno un anno, classifica i beneficiari come "non cittadini qualificati", rendendoli potenzialmente idonei a ricevere alcuni benefici basati sul reddito dopo un periodo di attesa di cinque anni. Tra questi figurano Medicaid e il Programma di Assicurazione Sanitaria per i Bambini (CHIP).
La questione dei permessi temporanei rappresenta un elemento cruciale dell'ordine esecutivo in oggetto. Durante l'Amministrazione Biden, circa 300.000 persone provenienti da Ucraina e Afghanistan hanno ottenuto il via libera all'ingresso in questo modo.
Inoltre, sempre durante la presidenza Biden, oltre 900.000 persone sono entrate nel Paese attraverso l'applicazione CBP One ai valichi di frontiera con il Messico, mentre più di 500.000 tra cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelani sono arrivati negli USA tramite voli, con il sostegno di sponsor finanziari.
Trump ha immediatamente interrotto entrambi i programmi.
Revisione normativa e tagli alle agenzie federale
Un secondo decreto firmato dal presidente ordina ai vertici di tutte le agenzie federali di avviare una revisione completa dei propri regolamenti, in collaborazione con il Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE) guidato da Elon Musk.
Le normative ritenute incompatibili con le politiche dell'Amministrazione verranno modificate o abrogate, nonostante le numerose contestazioni legali sulla legittimità di questa iniziativa.
Il provvedimento prevede anche lo scioglimento di diverse agenzie e comitati consultivi indipendenti impegnate negli aiuti all'estero.
Tra questi, l'Istituto Statunitense per la Pace, che promuove la risoluzione dei conflitti a livello mondiale, la Fondazione Interamericana, che finanzia programmi di sviluppo comunitario in America Latina e nei Caraibi, e la Fondazione Statunitense per lo Sviluppo dell'Africa, impegnata in progetti di sviluppo nel continente africano.
Questi decreti si aggiungono ai dieci ordini esecutivi sull'immigrazione già firmati da Trump nel suo primo giorno di mandato, tra cui quello che prevede la fine della cittadinanza automatica per chi nasce negli Stati Uniti e lo stop all'asilo politico al confine meridionale.
Il provvedimento sulla cittadinanza per nascita è stato poi temporaneamente sospeso dai tribunali. L'implementazione di queste misure si preannuncia, dunque, complessa, considerando i vincoli legali esistenti e le probabili sfide giudiziarie.