Trump elogia Erdoğan e si propone come mediatore tra Israele e Turchia

Durante un incontro alla Casa Bianca con Netanyahu, il presidente americano ha definito il leader turco "molto intelligente", suscitando nuove critiche per l'apprezzamento verso una figura accusata sempre più di tendenze autocratiche.

Trump elogia Erdoğan e si propone come mediatore tra Israele e Turchia

l presidente Donald Trump ha definito ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan “molto intelligente”, elogiandolo pubblicamente durante un incontro alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

“Ho un rapporto molto, molto buono con la Turchia e con il loro leader. Penso che saremo in grado di risolvere la situazione. Spero che non diventi un problema. Non credo che lo sarà.”

Rivolgendosi direttamente a Netanyahu, Trump si è offerto come mediatore tra i due Paesi, promettendo di poter risolvere qualsiasi attrito:

“Qualsiasi problema tu abbia con la Turchia, penso di poterlo risolvere. Purché tu sia ragionevole. Dobbiamo essere ragionevoli.”

Le parole del presidente arrivano in un momento di tensione, con Israele che accusa la Turchia di avere un ruolo destabilizzante in Siria, mentre Trump ha attribuito a Erdoğan il merito del collasso del regime di Assad.

Raffica di critiche: “Elogia un autocrate”

Le dichiarazioni hanno suscitato forti critiche, soprattutto da parte del gruppo Republicans Against Trump, che ha condannato l’atteggiamento del presidente nei confronti di un leader accusato di autoritarismo e repressione politica.

“Erdoğan ha eroso la democrazia turca per oltre due decenni. Controlla i tribunali e gran parte dei media.”

Giusto il mese scorso, Erdoğan ha ordinato l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, suo principale rivale politico, insieme a oltre 100 funzionari, in un’operazione definita da osservatori internazionali come "politicamente motivata".

L’episodio conferma un tratto distintivo della politica estera di Trump: l’ammirazione per leader forti e autoritari, anche se ostili agli Stati Uniti.

Durante il suo primo mandato, Trump ha cercato rapporti diretti con figure come Vladimir Putin, Xi Jinping e Kim Jong-un, spesso scavalcando le istituzioni diplomatiche tradizionali.

Il contesto: il Medio Oriente in tensione

L’incontro con Netanyahu si inserisce in uno scenario di crescenti tensioni regionali in Medio Oriente.

Con la Turchia e Israele spesso su posizioni opposte – soprattutto in Siria – Trump ha colto l’occasione per presentarsi come potenziale facilitatore di dialogo tra due potenze regionali.

Ma mentre Trump punta sulla diplomazia personale, i dossier aperti restano numerosi: dalla presenza militare turca nel nord della Siria agli interessi divergenti nei confronti dell’Iran e dei gruppi curdi.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.