Trump e i leader europei cercano un fronte comune sulla guerra in Ucraina

Alla Casa Bianca riuniti Zelensky e i principali leader UE. Ipotesi di un incontro diretto con Putin, ma restano divergenze su cessate il fuoco e garanzie di sicurezza. Kiev pronta ad acquistare 90-100 miliardi di dollari in armi americane, con finanziamento europeo.

Trump e i leader europei cercano un fronte comune sulla guerra in Ucraina
White House

Donald Trump ha riunito alla Casa Bianca Volodymyr Zelensky e i principali leader europei per discutere la guerra in Ucraina e il possibile avvio di negoziati con Mosca. Presenti, oltre al presidente ucraino, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il premier britannico Keir Starmer, il presidente finlandese Alexander Stubb, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della NATO Mark Rutte.

Il vertice, organizzato in poche ore dopo l’incontro di Trump con Vladimir Putin in Alaska, ha prodotto un risultato: il presidente americano ha telefonato a Putin per discutere la possibilità di un incontro diretto con Zelensky, da tenersi entro due settimane, in una località non ancora definita. In caso di esito positivo, seguirebbe un vertice trilaterale con la partecipazione dello stesso Trump. Mosca non ha però confermato ufficialmente l’appuntamento, limitandosi a parlare di colloqui a livello di negoziatori.

Il clima è stato improntato a una certa unità di facciata. Zelensky ha ringraziato Trump e Melania per gli sforzi diplomatici, mentre i leader europei hanno evitato contrasti pubblici. Tuttavia, sotto la superficie, sono emerse divergenze significative. Trump ha escluso la necessità di un cessate il fuoco preliminare, sostenendo che si possa arrivare direttamente a un accordo di pace, come affermato anche in altri conflitti da lui rivendicati come “risolti”. Al contrario, sia Merz sia Macron hanno insistito sulla necessità di una tregua immediata per rendere credibile qualsiasi percorso negoziale. Il cancelliere tedesco ha dichiarato di non poter immaginare un nuovo incontro senza un cessate il fuoco, mentre Macron ha espresso “grandi dubbi” sulle reali intenzioni di pace di Putin.

Un altro punto centrale è stato quello delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Trump ha parlato di un impegno “coordinato” con l’Europa, senza entrare nei dettagli, lasciando intendere che saranno soprattutto i paesi europei a farsi carico della difesa di Kiev. Macron ha precisato che l’obiettivo europeo è costruire un sistema militare stabile: un esercito ucraino forte, ben equipaggiato e formato, e la presenza di “forze di rassicurazione” aeree, marittime e terrestri, senza però inviare truppe nelle zone di conflitto. L’amministrazione americana ha indicato che il segretario di Stato Marco Rubio guiderà un gruppo di lavoro incaricato di elaborare una bozza di queste garanzie.

Sul piano economico-militare, Zelensky ha rilanciato con una proposta ambiziosa: l’acquisto di circa 90-100 miliardi di dollari in armi americane, inclusi sistemi Patriot e aerei, con il sostegno finanziario degli alleati europei. In parallelo, Kiev offrirebbe agli Stati Uniti un partenariato da 50 miliardi di dollari per la produzione di droni, settore in cui le industrie ucraine hanno acquisito grande esperienza. Trump si è mostrato disponibile, sottolineando che gli Stati Uniti forniranno armi purché i costi siano coperti dai membri della NATO.

Un tema particolarmente delicato ha riguardato le possibili concessioni territoriali. Nonostante Trump abbia suggerito di considerare “scambi proporzionali”, Zelensky non ha accettato esplicitamente questa ipotesi, ricordando che la Costituzione ucraina vieta la cessione di territori. Per rendere chiara a Trump la portata delle richieste russe, alcuni leader europei hanno paragonato la perdita del Donbass all’eventuale rinuncia da parte degli Stati Uniti a uno Stato intero come la Florida.

Il vertice si è chiuso senza una decisione definitiva, ma con l’impegno a proseguire su tre piani: un incontro bilaterale tra Zelensky e Putin, un eventuale vertice trilaterale con Trump e la successiva elaborazione di un quadro di garanzie di sicurezza. Nel frattempo, i leader europei hanno ribadito che l’Ucraina non deve vivere sotto la minaccia permanente di nuove aggressioni russe e che, in caso di blocco delle trattative, scatteranno nuove sanzioni contro Mosca.

Rimani sempre aggiornato seguendoci su WhatsApp

Canale WhatsApp
Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.