Trump consolida il potere e mette a tacere le voci critiche
Il presidente avanza rapidamente per concentrare l'autorità nelle sue mani, mettendo pressione su università, studi legali, arte e giornalismo.

Donald Trump sta rapidamente consolidando il proprio potere esecutivo, spingendo al limite la sua autorità presidenziale e neutralizzando in maniera apparentemente efficace istituzioni percepite come ostili o non sufficientemente allineate alla sua agenda politica.
Neutralizzazione delle istituzioni indipendenti
Trump ha preso di mira comunità legali, università, enti artistici, dipendenti governativi e stampa, costringendoli, in misura variabile, a conformarsi alla sua volontà.
Studi legali coinvolti in passato in indagini contro Trump ora subiscono pesanti misure punitive, rischiando persino la chiusura delle attività.
Tra gli esempi più rilevanti, lo studio Paul Weiss è stato obbligato a fornire milioni di dollari in servizi pro bono per cause sostenute da Trump dopo un ordine esecutivo che minacciava di danneggiare gravemente la sua attività commerciale.
Similmente, un altro prestigioso studio legale, WilmerHale, ha subito la revoca dei contratti governativi per la passata collaborazione con Robert Mueller, il procuratore speciale nell'inchiesta sull'ingerenza russa nelle elezioni del 2016.
Un tribunale ha però temporaneamente bloccato questa misura, definendola "senza precedenti e incostituzionale".
Trump e la libertà accademica
Trump ha usato i fondi federali anche per fare pressione sulla Columbia University, spingendola a modificare il proprio insegnamento relativo al Medio Oriente, all'Africa e all'Asia meridionale.
Questo intervento ha portato alle dimissioni della presidente ad interim Katrina Armstrong.
Inoltre, l'Amministrazione Trump ha preso di mira studenti stranieri coinvolti in proteste pro-palestinesi, revocando centinaia di visti studenteschi.
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha confermato la revoca di oltre 300 visti, con la chiara intenzione di proseguire queste azioni.
Interventi sulle istituzioni culturali e la stampa
Trump ha esteso la propria influenza anche alle arti, assumendo la presidenza del Kennedy Center e imponendo un cambiamento nella direzione artistica, dichiarando apertamente insoddisfazione verso le scelte precedenti.
Nel campo della stampa, la Casa Bianca ha modificato radicalmente l'accesso dei giornalisti agli eventi presidenziali minori, favorendo testate conservatrici e riducendo l'autonomia dei reporter nella selezione dei colleghi autorizzati.
Il ruolo del Congresso e della magistratura
Il Congresso, dominato dai repubblicani, ha ampiamente rinunciato al suo ruolo di controllo sull'esecutivo, lasciando così la magistratura come ultimo baluardo contro le decisioni più controverse di Trump.
Vari giudici hanno già emesso sentenze per bloccare temporaneamente iniziative della Casa Bianca giudicate eccessive o anticostituzionali.
Una nazione verso la crisi costituzionale?
La determinazione di Trump rischia così di spingere gli Stati Uniti verso una possibile crisi costituzionale, la più grave da oltre mezzo secolo.
Il senatore democratico Chris Murphy ha sottolineato che solo una forte mobilitazione popolare potrebbe rappresentare un freno efficace contro le ambizioni presidenziali di Trump.
Nel frattempo, Trump continua a sostenere che il rafforzamento del potere esecutivo è legittimo, facendo leva sulla cosiddetta "teoria dell'esecutivo unitario", secondo la quale il presidente ha piena autorità sulla gestione e il licenziamento dei dipendenti federali.
Migliaia di funzionari sono stati già licenziati mentre Trump, affiancato dal DOGE di Elon Musk, sta portando avanti un progetto di drastica riduzione del personale governativo.
Un recente sondaggio di NBC News indica che il 43% degli elettori ritiene che l'esecutivo abbia già troppi poteri. Solo il 28% pensa lo stesso della magistratura e appena il 18% del Congresso.
La Casa Bianca difende queste azioni come un modo per ridurre il ruolo del governo federale e restituire il potere agli stati e ai contribuenti.
Nonostante le polemiche, la strategia di Trump sembra però destinata a continuare, protetta da un Congresso che non intende limitarne il potere.