Trump concede clemenza a star della tv e sostenitori del movimento MAGA
Il presidente continua la strategia del primo mandato privilegiando alleati politici e sostenitori. Tra i beneficiari anche i coniugi Chrisley condannati per frode fiscale.

Il presidente Trump, all'inizio del suo secondo mandato, ha concesso una nuova serie di grazie e commutazioni di pena che coinvolgono personaggi pubblici, sostenitori politici e figure legate al movimento MAGA. Tra le decisioni recenti spiccano i nomi di Todd e Julie Chrisley, protagonisti di reality televisivi, l'ex sceriffo della Virginia Scott Jenkins, l'ex deputato repubblicano Michael Grimm e Paul Walczak, ex dirigente di una casa di riposo.
Le decisioni presidenziali sottolineano una continuità con la strategia adottata da Trump già nel suo primo mandato, ovvero quella di concedere clemenza soprattutto a figure politicamente vicine al suo movimento MAGA o influenti. Questa tendenza, benché non inedita nella storia delle Amministrazioni statunitensi, appare più marcata sotto la presidenza Trump, come sottolineato da vari esperti legali.
Già nelle prime fasi di questo secondo mandato, Trump aveva fatto discutere con le grazie e commutazioni di pena concesse a partecipanti alla fallita insurrezione del 6 gennaio 2021 e ad appartenenti a gruppi estremisti di destra come Proud Boys ed Oath Keepers. Queste azioni hanno generato polemiche e sollevato dubbi sulla politicizzazione delle prerogative presidenziali.
Tra gli ultimi beneficiari delle decisioni di Trump c'è anche Larry Hoover, co-fondatore dei Gangster Disciples, a cui è stata commutata la sentenza. A lui si aggiunge Michael Grimm, l'ex deputato condannato per aver contribuito alla compilazione di una falsa dichiarazione dei redditi.
Particolarmente significativa è stata la decisione di graziare Todd e Julie Chrisley, condannati per evasione fiscale e frode bancaria nel 2022. La figlia della coppia, Savannah Chrisley, è intervenuta pubblicamente in più occasioni, partecipando persino alla Convenzione Nazionale Repubblicana e al programma My View with Lara Trump, condotto dalla nuora del presidente. La visibilità mediatica della sua campagna ha avuto un ruolo rilevante nel processo decisionale presidenziale.
Ha destato interesse anche la grazia concessa ad aprile a Paul Walczak, ex dirigente di una casa di riposo condannato a 18 mesi di carcere e obbligato a risarcire oltre 4 milioni di dollari per reati fiscali. La decisione ha suscitato attenzione perché la madre di Walczak, Elizabeth Fago, è una nota donatrice repubblicana che recentemente ha partecipato a una cena di raccolta fondi da un milione di dollari a persona tenutasi a Mar-a-Lago. Secondo quanto dichiarato dal portavoce della Casa Bianca Harrison Fields ad Axios, Walczak sarebbe stato perseguitato politicamente dall'Amministrazione Biden a causa dell'attivismo conservatore della sua famiglia.
Inoltre, Trump ha anche graziato Scott Jenkins, ex sceriffo della Virginia, condannato per frode e corruzione. Nel commentare la grazia, il presidente Trump ha dichiarato su Truth Social che Jenkins e la sua famiglia erano stati "trascinati all'inferno da un Dipartimento di Giustizia di Biden corrotto e militarizzato", un'accusa che richiama quella che Trump ha spesso usato per definire le azioni legali intentate contro di lui stesso.
Ed Martin, avvocato che gestisce le richieste di clemenza per conto di Trump, ha commentato la grazia a Jenkins scrivendo: "Nessun MAGA sarà lasciato indietro". Questo commento, secondo Liz Oyer, ex legale del Dipartimento di Giustizia, citata da PBS, suggerisce un livello estremo di politicizzazione nell'uso del potere di grazia.
Mark Osler, professore di legge all'Università di St. Thomas ed ex procuratore federale, ha osservato come, mettendo da parte le controverse concessioni di clemenza relative ai fatti del 6 gennaio, Trump abbia spesso puntato su persone coinvolte in crimini finanziari, lanciando messaggi precisi e mirati rispetto ai propri obiettivi politici. Osler ricorda che le Amministrazioni precedenti hanno anch’esse mostrato tendenze di clemenza specifiche, come Obama che aveva privilegiato casi relativi al traffico di droga. Tuttavia, nel caso di Trump, il professore ha sottolineato come l’uso della clemenza per lanciare messaggi politici sia più marcato rispetto al passato.
Già durante il suo primo mandato, Trump aveva già usato ampiamente il suo potere di grazia a favore di alleati politici noti, come l'ex stratega capo della Casa Bianca Steve Bannon, l'ex manager della sua campagna elettorale del 2016 Paul Manafort e Charles Kushner, padre del genero del presidente e attuale Ambasciatore statunitense. Queste scelte, sommate a quelle recenti, rafforzano la percezione di un potere presidenziale esercitato in maniera mirata e politicizzata.