Trump chiede l'impeachment del giudice che ha bloccato le espulsioni dei migranti venezuelani

Il presidente attacca il giudice federale James Boasberg definendolo un "piantagrane e agitatore".

Trump chiede l'impeachment del giudice che ha bloccato le espulsioni dei migranti venezuelani

Il presidente Donald Trump ha chiesto l'impeachment del giudice federale che ha temporaneamente bloccato il suo tentativo di espellere i migranti venezuelani.

In un post pubblicato oggi sul suo social network Truth Social, Trump ha definito il giudice James Boasberg del tribunale federale di Washington, D.C., come un "piantagrane e agitatore" e ne chiede apertamente l'impeachment.

È la prima volta, dall'inizio del suo secondo mandato, che Trump chiede formalmente al Congresso di rimuovere un giudice federale.

La richiesta rappresenta un'escalation significativa nei confronti del potere giudiziario e si allinea alle crescenti pressioni esercitate dal suo principale donatore e consigliere Elon Musk, oltre che da una parte della sua base elettorale MAGA.

La richiesta di impeachment arriva dopo che Boasberg ha ordinato la sospensione per due settimane degli sforzi di Trump volti a rimuovere i migranti venezuelani utilizzando poteri di guerra straordinari, che non sono stati più invocati dalla fine della seconda guerra mondiale in poi.

Nel suo post, Trump ha anche suggerito che "molti" altri giudici che hanno emesso sentenze contro di lui dovrebbero subire la stessa sorte.

Tale affermazione si inserisce in un contesto in cui il presidente ha già rivendicato un potere unilaterale senza precedenti sulla spesa federale, nonostante la Costituzione attribuisca al Congresso il controllo sul bilancio, e un'ampia autorità per rimuovere funzionari del ramo esecutivo che i precedenti presidenti ritenevano protetti dalla legge.

"COMBATTERE L'IMMIGRAZIONE ILLEGALE POTREBBE ESSERE STATA LA RAGIONE NUMERO UNO DI QUESTA VITTORIA STORICA," ha scritto Trump, sottolineando il mandato che ritiene gli sia stato conferito dagli elettori americani.

"Sto solo facendo quello che gli ELETTORI volevano che facessi."

Nonostante la veemenza dell'attacco, però, qualsiasi tentativo di impeachment ha scarse, se non zero, possibilità di successo al Congresso, dove l'esigua maggioranza repubblicana non avrebbe i voti necessari per rimuovere un giudice al Senato.

Storicamente, il Congresso è sempre stato restio a considerare l'impeachment dei giudici basandosi unicamente su decisioni con cui non è d'accordo, riservando questa procedura straordinaria a casi di evidente corruzione o cattiva condotta.

Per Trump, però, l'attacco a Boasberg rappresenta anche un tentativo di regolare i conti con una figura che ha avuto un ruolo significativo nei suoi procedimenti penali.

In qualità di giudice federale, Boasberg ha, infatti, presieduto aspetti chiave dei procedimenti del grand jury che hanno portato alle accuse penali contro Trump a Washington per il tentativo di sovvertire le elezioni del 2020.

Tra le decisioni di Boasberg: l'obbligo per l'ex vicepresidente Mike Pence di testimoniare davanti al grand jury nonostante l'obiezione di Trump e la decisione che centinaia di e-mail del deputato Scott Perry (R-Pa.) dovessero essere fornite agli investigatori.

Boasberg ha inoltre presieduto alcuni dei procedimenti del grand jury relativi al processo penale contro Trump per aver conservato in maniera scorretta documenti classificati nella sua tenuta in Florida di Mar-a-Lago.

Anche il presidente della Corte Suprema, John Roberts, ha messo in guardia contro la minaccia perniciosa di richieste di impeachment politicamente motivate contro i giudici per disaccordi sulle sentenze.

Nel suo messaggio di fine anno, Roberts ha scritto che "i funzionari pubblici... purtroppo hanno recentemente tentato di intimidire i giudici, ad esempio, suggerendo pregiudizi politici nelle sentenze avverse senza una base credibile per tali accuse".

Prima del post di Trump sui social media, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, aveva dichiarato durante un briefing con la stampa ieri di "non aver sentito il presidente parlare di impeachment".

Tuttavia, alcuni alleati di Trump, tra cui l'avvocato conservatore Mike Davis, avevano discusso proprio la possibilità di un impeachment di Boasberg durante lo stesso giorno su reti televisive e di informazione conservatrici.

La Casa Bianca ha, ad ogni modo, respinto l'idea che le crescenti affermazioni di potere di Trump rispetto agli altri rami del governo federale stiano causando una crisi costituzionale, sostenendo invece che sono i tribunali a star oltrepassando la propria autorità legale.

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