Trump chiede alla Corte Suprema il potere di licenziare i vertici delle agenzie indipendenti
L'amministrazione ha presentato un ricorso d'urgenza per rimuovere Hampton Dellinger dall'Office of Special Counsel, sfidando una legge del Congresso che protegge l'indipendenza dei funzionari federali. La decisione potrebbe ridefinire i limiti del potere presidenziale.
In una mossa che potrebbe ridefinire l'equilibrio tra i poteri dello Stato, l'amministrazione Trump ha chiesto domenica alla Corte Suprema di consentire al presidente di licenziare il capo di un'agenzia federale indipendente. Il caso riguarda Hampton Dellinger, direttore dell'Office of Special Counsel, un'agenzia che supervisiona la protezione dei whistleblower federali e l'applicazione di determinate leggi etiche.
Dellinger, confermato dal Senato nel 2024 per un mandato quinquennale, è stato rimosso dall'incarico il 7 febbraio con una breve email, senza alcuna motivazione specifica. Questa decisione contrasta con la legge istitutiva dell'agenzia, che prevede che il presidente possa rimuovere il direttore solo per "inefficienza, negligenza o cattiva condotta".
Il funzionario ha fatto causa all'amministrazione e la giudice federale Amy Berman Jackson ha emesso un'ordinanza restrittiva temporanea che gli consente di mantenere il lavoro per due settimane, mentre valuta se concedere un'ingiunzione preliminare. La Corte d'Appello del Circuito D.C. ha respinto sabato la richiesta d'emergenza del governo di sospendere la decisione di Jackson.
La questione tocca un precedente fondamentale del 1935, il caso Humphrey's Executor, in cui la Corte stabilì che il Congresso può proteggere le agenzie indipendenti dall'influenza politica. Alcuni giudici conservatori hanno espresso la volontà di rovesciare questo precedente, sostenendo che viola il potere del presidente.
Nel 2020, la Corte Suprema ha già mostrato segni di voler riconsiderare questa posizione, quando ha stabilito che il presidente poteva rimuovere il direttore del Consumer Financial Protection Bureau senza alcuna motivazione specifica. In quell'occasione, il presidente della Corte John Roberts scrisse che "il potere esecutivo appartiene al presidente, e questo potere generalmente include la capacità di supervisionare e rimuovere coloro che esercitano il potere esecutivo in sua vece".
La richiesta dell'amministrazione Trump si inserisce in un contesto più ampio di azioni intraprese nelle prime settimane del nuovo mandato, che includono il licenziamento di oltre una decina di ispettori generali e la sostituzione di alti funzionari. La decisione della Corte Suprema potrebbe avere profonde implicazioni sulla capacità del presidente di rimodellare la burocrazia federale e sul futuro dell'indipendenza delle agenzie governative.